Berlusconi: «Manca solo l'accusa di essere gay»


Continua senza sosta il tour mediatico di Berlusconi. Intervistato da Radio Capital, il Cavaliere ha ribadito di ritenersi vittima di una «congiura» e di voler appoggiare Storace in Lazio perché «perseguitato dalla giustizia». Ma non solo, nell'occasione ha rispolverato anche un suo evergreen: parlando delle varie accuse che gli vengono rivolte, l'ex premier ha affermato: «Le accuse dalla sinistra sono state tante, le uniche che mancano sono quelle di essere gay e rubare i soldi agli italiani». A quel punto il conduttore gli ha fatto notare che essere gay non è necessariamente un'accusa, al che Berlusconi ha risposto: «Quando la si rivolge a me... Io comunque ho tanti amici gay, sono simpatici e divertenti».
Eppure quella dichiarazione è un suo vero e proprio tormentone: nel 2009, in occasione di una cena a Portofino con l'imprenditore Marco Tronchetti Provera, affermò davanti a giornalisti e fotografi: «Mi hanno detto di tutto, manca solo che mi dicano che sono gay». Ed ancora, nel 2011 in occasione dei festini organizzati ad Arcore, dichiarò: «Tutto quello che dicono è assurdo [...] dicono persino che vado anche con i gay, non sanno più cosa inventarsi». Sempre nel 2011, in occasione di una riunione coi vertici del Pdl, Berlusconi esordì con la frase: «L'unica accusa che non mi hanno ancora fatto è di essere gay».
I suoi amici gay saranno anche simpatici e divertenti, ma la sua ossessione nel ritenere un'infamia l'esser gay pare piuttosto evidente. Così com'è evidente che nessuno si permetterebbe mai di ipotizzare che lui possa essere gay: considerata la sua predisposizione nell'anteporre i propri interessi a quelli degli altri, se lo fosse avremmo i matrimoni gay già da anni (e, probabilmente, anche una folta schiera di ventenni palestrati fra i suoi deputati).
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