Camerun: linciato a morte dalla folla perché gay


Lapidato a morte dalla folla perché gay. È quanto accaduto domenica scorsa a Maroua, una città nel nord del Camerun.
Un bambino ha scorto due ragazzi in atteggiamenti equivoci all'interno di un magazzino del mercato cittadino ed ha lanciato un grido di allarme: «Samaroka!» ("omosessuale" nella lingua locale). Immediatamente una moltitudine di persone si è armata di pietre ed è accorsa nella speranza di cogliere nel fatto i "responsabili" del gesto.
E così è stato. Un commerciante nigeriano sulla trentina è stato trovato in compagnia di uno studente diciassettenne, motivo per cui hanno iniziato a lapidarli. Il più anziano è morto in seguito alle ferite inflitte le pietre, mentre lo studente è riuscito a sopravvivere sino all'arrivo delle forze dell'ordine. Portato alla stazione di polizia, di lui non si sa più nulla.
Aberrante è anche la fierezza con cui i presenti hanno raccontato le proprie "gesta" alla stampa: «Lo sospettavamo da anni ma Allah non ci aveva mai dato l'occasione. Oggi Allah ha esaudito le nostre preghiere e l'abbiamo scoperto».
In Camerun l'omosessualità è considerata un reato perseguibile dalla legge, con pene dai 6 mesi ai 5 anni di reclusione senza alcuna possibilità di appello.
1 commento