Licenziato per la sua attività da escort gay. Il Garante lamenta un «uso improprio» di dati sensibili


Un impiegato della Provincia di Verbano-Cusio-Ossola è stato in tronco nel gennaio del 2012 gennaio dopo che l'amministrazione aveva scoperto l'esistenza di un suo profilo da escort su un sito gay.
L'uomo si dice convinto che il vero motivo del licenziamento sia riconducibile al suo orientamento sessuale, motivo per cui aveva immediatamente deciso di rivolgersi ad un legale.
Il tribunale di Verbania ha dato ragione al datore di lavoro, mentre il Garante della Privacy si è espresso a favore del dipendente, sostenendo un «uso improprio di dati molto sensibili da parte del datore di lavoro».
Dal canto suo la Provincia si dice irremovibile nella propria posizione, sostenendo che l'attività svolta nel suo tempo libero «getti discredito» sull'ente e sia «contraria ai doveri di ufficio di un dipendente pubblico».
Dato che nel caso di un pronunciamento da parte del Garante non è possibile far ricorso alla Corte d'Appello, sarà direttamente la Cassazione a dover decidere se quelle informazioni siano state utilizzate impropriamente o meno. La prossima udienza è stata fissata a febbraio.
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