Ora Berlusconi si dice pure a favore dei diritti gay


Di giorno in giorno la campagna elettorale sta diventando sempre più tragicomica, con Monti e Berlusconi che promettono sempre più tagli alla pressione fiscale (sino a pochi giorni fa dati come impossibili) e si rilanciano a vicenda le proposte.
Se ieri il professore ha affermato che sarà il parlamento a decidere sulle nozze gay, in un'intervista ad Rtl 102.5 il cavaliere ha pensato bene di stringere anche lui l'occhio alla comunità lgbt sostenendo un possibile riconoscimento delle coppie di fatto, anche gay: «Se si ha una maggioranza che consente di cambiare il codice civile».
Un'apertura caratterizzata da un'affermazione fumosa ed in netto contrasto con quanto affermato qualche giorno fa, quando Berlusconi sostenne: «Andremo avanti nella difesa della famiglia. Non vorremmo dover assistere, con l'avvento della sinistra al potere, all'inflazione dei matrimoni gay e all'apertura delle nostre frontiere ai migranti stranieri. Tutto ciò che rientra nella tradizione cristiana sarà al primo posto del nostro programma».
Certo che fa sorridere con quale facilità si promettano posizioni difficilmente sostenibili, da un lato con un'alleanza con Casini (che di certo non è noto come sostenitore delle famiglie formate da persone dello stesso sesso), dall'altro con chi fino a ieri ha organizzato i famigerati Family day ed ha arruolato fra le proprie fila i peggiori omofobi del Paese.
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