Sono i palazzi vaticani ad ospitare (esentasse) la sauna gay più grande d'Italia


La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide) è un dicastero che ha la competenza per tutto quello che riguarda l'attività missionaria. Nel 2010 era finito sulle pagine di cronaca per uno scandalo legato alla compravendita di immobili a Roma che coinvolgeva anche Guido Bertolaso, Pietro Lunardi ed il cardinale Sepe. Nell'occasione il Vaticano si era limitato a far sapere sapere che si era fatta strada la consapevolezza della «necessità di migliorare la redditività del patrimonio immobiliare e finanziario».
E forse è proprio la redditività il perno su cui ruota un curioso caso raccontato oggi da la Repubblica.
Si è infatti scoperto che al civico 2 di via Carducci, nel cuore della capitale, si erge un palazzo nobiliare di proprietà di Propaganda Fide, acquisito per 23 milioni di euro su spinta del cardinale e Segretario di Stato Tarcisio Bertone. All'affare immobiliare era stato riconosciuta l'extraterritorialità e, conseguentemente, la totale esenzione fiscale che i Patti Lateranensi assicurano ai luoghi di culto.
Ma non sono certo riti e preghiere a riempire quelle mura: il palazzo, infatti, ospitano l'ambasciata del Benin presso la Santa Sede, gli appartamenti personali del cardinale Ivan Dias (a capo di Propaganda Fide sino al 2011) e nientepopodimeno che l'Europa Multiclub, la sauna gay più grande d'Italia.
Il locale è aperta dal lunedì al giovedì sino a mezzanotte ed il venerdì propone un no-stop notturno sino alla mezzanotte di domenica. Un'attività, dunque, che difficilmente sarà passata inosservata agli «gli appartamenti e il refettorio di una quindicina di sacerdoti che lavorano per la Congregazione» disposti ai piani superiori. Ma, a quanto pare, la curia preferisce condannare due uomini che decidono di vivere assieme la propria vita ma non si fa troppo problemi per attività assai più promiscue ma ben più redditizie. Ancor più se, grazie alla scusa del culto, possono incassare lauti affitti senza essersi dovuti occupare oneri che tutti glia altri sono chiamati a pagare allo stato.
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