La Camera equipara le coppie gay a quelle etero


Per la prima volta nella storia repubblicana, l'Ufficio di presidenza della Camera, presieduto da Laura Boldrini, ha riconosciuto l'estensione dell'assistenza sanitaria integrativa anche ai compagni dello stesso sesso, così come avviene per tutti i parlamentari eterosessuali sposati e conviventi.
A farne richiesta erano stati Ivan Scalfarotto (Pd) e Alessandro Zan (Sel), entrambi gay dichiarati e conviventi con un compagno. In precedenza anche Paola Concia aveva avanzato la stessa domanda, ma il rifiuto giunse solo a ridosso della scadenza del mandato e mancarono i tempi tecnici per poter far ricorso contro la decisione.
Tornando alla decisione odierna, parere favorevole è stato espresso da Pd, Pdl e Sel, si è opposta la Lega mentre si sono astenuti Scelta Civica, Fratelli d'Italia es il M5S.
«Lo abbiamo fatto -ha dichiarato Roberta Lombardi, capogruppo del M5S alla Camera- perché è un privilegio della casta. Nelle assicurazioni esterne il convivente dello stesso sesso non gode dell’estensione delle coperture. Perché alla Camera dovrebbe?».
Intanto anche in Senato la medesima richiesta è stata da Sergio Lo Giudice (Pd), ma nel suo caso non è ancora giunta alcuna risposta al riguardo.
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