L'Aiart si scaglia contro il Trono di Spade


Dopo aver chiesto (ed ottenuto) la sospensione di "Fisica o Chimica", pare che l'Associazione spettatori cattolici (Aiart) abbia scelto il suo nuovo bersaglio: si tratta della serie televisiva "Il Trono di Spade" (Game of Thrones), da poco in onda su Rai 4.
«Il programma è volgare, pornografico con insistite scene di violenza e di sesso, quasi gli autori fossero impegnati ad ottenere l'oscar della depravazione -sostiene il loro presidente, Luca Borgomeo- È tollerabile che la Rai, servizio pubblico, alle 21 entri con un programma a luci rosse nelle case degli italiani? Si obietta che basta cambiare canale per non subire lo squallido programma: certo, ma perché in un Paese civile si deve sopportare l'incultura del servizio pubblico radiotelevisivo? La risposta amara è semplice: chi viola il buon senso e sperpera danaro pubblico è sicuro di non incorrere in sanzioni; chi dovrebbe erogarle è in tutte altre cose affaccendato!».
Parole che sembrano la replica di quelle già pronunciate in passato nei confronti di tutte serie finite nel loro mirino (tutte squallide e pornografiche) e che giungono a poca distanza dalla notizia dell'inserimento di una scena gay esplicita nella serie (non dimentichiamoci che l'Aiart è la stessa associazione che lanciò una campagna per chiedere ai mass media di presentare sempre e solo negativamente l'omosessualità).
Prodotto dalla Hbo e grande successo a livello internazionale, la serie non è certo priva di sesso e violenza. Ma da qui a chiederne la sospensione con simili accuse, il passo è lungo...

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