L'ex-gay che bazzica su Grindr


Il profilo Grindr di Matt Moore (nella foto) può apparire come quello di tanti anni: un 23enne appena trasferitosi a New Orleans in cerca di nuove amicizie.A far la differenza, però, è il fatto che lui si dichiari un ex-gay e che sia un attivista che va in giro a presentarsi come esempio vivente di come la sua conversione al cristianesimo l'abbia "guarito" dall'omosessualità.
Ma allora che ci faceva su una delle più popolari applicazioni per gay alla ricerca di compagna? Lo scorso febbraio qualcuno l'ha riconosciuto e, dopo il caso che ne è scoppiato, è lui stesso ad aver dato la sua risposta: «Il profilo Grindr è realmente mio -da dichiarato al blog Zinnia Jones- L'ho usato ad intermittenza nelle ultime due settimane. Come ho detto al ragazzo che ti ha inviato la foto, la registrazione su Grindr è stata un errore. Non ho cambiato idea sull'omosessualità, sulla Bibbia, ecc. Creare un profilo lì e parlare a ragazzi è stata la più grande disobbedienza che abbia compiuto. Uno sbaglio nei confronti di Cristo. Grazie al cielo, credo che Lui possa perdonarmi per ciò. Non non andrò su Grindr... mai più».
Ma ormai le uova nel paniere erano rotte e -qualora ve ne fosse bisogno- i dubbi sull'efficacia delle terapie riparative da lui tanto decantate parevano irrimediabilmente sciolti. Ed è così che a due mesi di distanza Matt More è tornato a parlare dell'accaduto, ritrattando nuovamente la sua versione: «Fondamentalmente volevo solo vedere chi c'era intorno intorno a me. Non ho mai avuto alcun tipo di conversazione a sfondo sessuale e ho bloccato chiunque mi abbia mandato immagini esplicite. Voleva uscire ed andare al bar gay di New Orleans, così ho cercato di incontrare qualcuno per andare là insieme».
Un bar gay? Sì, perché anche riguardo alla sua "guarigione" la versione è cambiata ed ora Matt dice di non aver mai detto di essere diventato etero, ma solo di aver deciso di abbandonare il suo «stile di vita omosessuale» e di esser diventato un «bambino adottato da Dio».
Che si sia d'accordo o meno, decidere di non vivere la propria sessualità per presunte convinzioni religiose è lecito, ma non si vada in giro a dire l'omosessualità può essere "guarita", soprattutto considerato che non c'è nulla da guarire (casomai la si può rinnegare, seppur col rischio di ritrovarsi a bazzicare chat gay alla ricerca di una compagnia che possa riempire un vuoto interiore).
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