Re Silvio, in prima serata su Canale 5


No, non è uno scherzo. Oggi la prima serata di Canale 5 sarà davvero dedicata ad una docufiction sul caso Ruby, nella quale Silvio Berlusconi racconterà la sua verità. Il tutto alla vigilia dell'arringa finale che sarà sostenuta domani dal sostituto procuratore Ilda Boccassini.
Indagato da tre diverse procure, recentemente condannato in appello a 4 anni di carcere per frode fiscale, accusato di prostituzione minorile e di compravendita di parlamentari, l'ex-presidente del Consiglio pare voler a voler giocare la carta dell'assoluzione mediatica.
Il titolo ("La guerra dei 20 anni. Ruby ultimo atto") lascia già intendere che si vorrà insistere sulla tesi dell'accanimento giudiziario e, se le manifestazioni di piazza (con tanto di figuranti assunti per assistervi) non hanno portato ai risultati sperati, una verità romanzata e trasmessa dalla rete ammiraglia del suo regno televisivo (per di più nell'orario delle grandi occasioni) potrà forse convincere chi non si sarà preoccupato di ascoltare l'altra campana o che non ha ritenuto di dover leggere i fatti riportati dai vari giornali.
Anche il promo preannuncia che si punterà sul sostenere l'inutilità dei processi a suo carico dato che, a fronte delle sue tante comparizioni nei tribunali, Berlusconi sia sempre stato assolto. Inutile dire che la premessa non di per sé non vera, dato che la prescrizione non è sinonimo di assoluzione e che alcuni processi si sono conclusi con un nulla di fatto solo perché quanto accertato è stato nel frattempo depenalizzato dal Governo presieduto dall'imputato. Ma a far riflettere è anche come il promo cerchi di ingolosire chi è attratto esclusivamente dal gossip, promettendo l'apertura della sala dei ricevimenti e della cantina di Arcore. Il tutto accompagnato da immagini che sfoggiano ricchezze e sfarzo regni di un sovrano.

Un paragone che calza a pennello anche per alcune scelte comunicative scelte dallo stesso Berlusconi che, come i signori del Medioevo, pare ami porsi come un elargitore di favori a quanti gli dimostrano la propria sudditanza. Si pensi alla dentiera regalata alla terremotata abruzzese (chi non si è gettato in ginocchio davanti a lui e a favore delle telecamere si è dovuto arrangiare) o ai recente intervento su Rete 4 da Paolo Del Debbio, durante il quale ha promesso dei soldi in regalo a due persone che hanno raccontato come si siano ritrovati a perdere tutto (con buona pace per quanti si trovano nella stessa situazione, ma senza telecamere a loro disposizione). Insomma, veri e propri interventi ad-personam che poco si prestano ad un uomo politico, dato che il ruolo ricoperto prevederebbe interventi per il Paese e non per chi si presenta alla sua corte. Già, perché a fronte di tre casi risolti tra gli applausi, ve ne sono altri milioni insoluti e nei quali i protagonisti si sentono completamente abbandonati dalle istituzioni (che per vent'anni lui stesso ha governato e che hanno contribuito a creare la situazione in cui ci ritroviamo oggi).
In questo contesto, l'ultimo atto non poteva che essere l'offrire alla plebe uno spettacolo televisivo che lo metta in buona luce, un po' come i grandi imperatori dell'antica Roma facevano nell'organizzare i giochi nel Colosseo.

Update 13/05: I dati Auditel paiono sottolineare uno scarso interesse suscitato dallo speciale di Canale 5, con uno share del 5,88% (poco meno della metà di quanti hanno preferito la verità raccontata dalla Gabelli in "Report", con un 10,74% degli spettatori).
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