La signora che vuole cambiare i gay


È svizzera ed probabilmente una fra le nostre più grandi lettrici dato che non perde mai occasione per commentare tutti i post che riguardano fantomatiche "terapie riparative" al fine di sostenerne l'efficacia attraverso link ad articoli da lei stessa scritta (insomma, per la serie «ho ragione perché l'ho detto io»). Anche se quei commenti non sono mai stati pubblicati (reputo molto scorretto il tentativo di utilizzare la stampa gay per tentare di confondere i ragazzi che stanno vivendo un momento di difficoltà nell'accettare la propria sessualità. ndr), proviamo per una volta a tapparci il naso e a vedere che cos'ha da dire la signora nell'ultimo link da lei segnalato. Il post si intitola "Informazioni per adolescenti e famiglie sulla SSA" (dove la SSA è una sigla per definire la Same Sex Attraction, forse non a caso attraverso un linguaggio che nella forma lascerebbe pensare ad una qualche brutta malattia) e precisa subito «non è affatto vero che l'orientamento sessuale non cambia come vogliono farvi credere le lobby omosessuali per i loro tornaconti». Ecco dunque le premesse: esiste una cattivissima «lobby gay» che vuole imporre ai gay di essere gay, ma lei sente il dovere di informare i ragazzi che «la sessualità non è innata e la sperimentazione può portare a cambiamenti».
E come intende farlo? Manco a dirlo, l'argomentazione "scientifica" presentata è una frase di Joseph Nicolosi (cofondatore dell'Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell'omosessualità): «La sessualità è un'emozione che muta nel tempo anche in base alle spinte emotive provocate inconsciamente e consciamente, confondendo il primo con il secondo e viceversa. Spinte emotive causate da ciò che pensate, da ciò che vi viene fatto credere, da ciò che fate, e dagli avvenimenti della vita».
Un'argomentazione già ampliamene screditata da tutto il mondo scientifico, ma da anni sempre rispolverata da chi pare abbia scelto una tesi e voglia dar credito solo a chi si offre di sostenerla. È po' come se una persona volesse volare e si rifiutasse di dar ascolto a chi gli dice che è impossibile: certo, potrà sempre citare gli scritti di James Matthew Barrie (l'autore di Peter Pan), ma ciò non toglie che la realtà è un altra.
Eppure l'autrice dell'articolo non si perde d'animo e prova a confondere le carte parlando di un qualcosa che possa suonare veritiero agli occhi dei lettori: «Ci sono tantissime cause e motivi perché un ragazzo/a possa sperimentare in adolescenza un'attrazione per lo stesso sesso SSA, tra tutti questi motivi l'unico non vero è l'essere nati gay o lesbiche e avere geni gay». Fermo restando che il mondo scientifico, i gay, le associazioni e qualsiasi persona dotata di intelletto sono concordi nel dire l'adolescenza possa portare a pulsioni omosessuali temporanee (non a caso sperimentate da gran parte degli etero), è la concussione della frase che non regge. Ad alcuni quelle pulsioni restano, ad altri no, ma è questo che porta una persona ad assere gay, bisex o etero. È un po' come con gli occhi azzurri: molti bambini li hanno, ma solo ad alcuni restano di quel colore per tutta la vita (e questo non significa certo che chi ha gli occhi azzurri abbia qualcosa di sbagliato!).
Insomma, se le argomentazioni sono frammentarie e poco soddisfacenti, il peggio deve ancora arrivare. L'articolo, infatti, arriva a dare consigli ai giovani su come evitare di "contrarre" la SSA: «Evitate la pornografia omosessuale -si legge- che attraverso le immagini vi potrà coinvolgere creando dei collegamenti neurali con quel tipo di eccitamento, rendendo il cambiamento molto più difficile ma anche la pornografia eterosessuale può provocare forzature verso una sessualità per la quale ora non siete pronti e non desiderate, creando ulteriori blocchi».
I consigli dati ai genitori, infine, sono ancora più aberranti: «Per favore, non tollerate, non giustificate o consentite comportamenti che, in ultima analisi, saranno dannosi per la loro salute fisica, psicologica, relazionale e spirituale. La "falsa pietà" non è amore, anche se nel breve periodo evita o riduce i conflitti e li porta a sentirsi meno respinti da noi e noi meno respinti da loro». Ed ancora: «Vi invito ad affrontare saggiamente e amorosamente qualsiasi comportamento inaccettabile che possano avere avuto in vostra presenza, e anche di confessare e chiedere loro perdono per qualsiasi cosa abbiate fatto in passato o di recente che possa averli danneggiati o avere comunque lasciato loro la sensazione di essere poco amati (il perdono ha un valore psicologico e scientificamente dimostrato)». Insomma, secondo lei, il colpevolizzare e il colpevolizzarsi avrebbe effetti scientifici dimostrati...
L'unica cosa certa è che far credere ai ragazzi che possa bastare guardare un film per diventare gay o spingere le famiglie a generare dei finti sensi di colpa (magari finalizzati a blocchi psicologici che possano condurre ad un vero e proprio annientamento delle persone) è grave e pericoloso, oltre a rappresentare l'antipodo di quello che qualsiasi società scientifica seria afferma da anni.
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