Mosca: la Iaaf si augura che i mondiali di atletica possano far riflettere sulle norme anti-gay


Mentre in Israele si è tenuta una grande manifestazione contro la legge russa che proibisce la propaganda dell'omosessualità (i dimostranti, armati di bandiere arcobaleno e di slogan come "L'amore non è un crimine", si sono riuniti ieri dinnanzi all'ambasciata di Tel Aviv), a Mosca fervono i preparativi per i Mondiali di atletica. Nei prossimi dieci giorni, infatti, la città accoglierà ben 2.000 atleti, tutti inesorabilmente sottoposti al rispetto delle norme volute da Putin.
Ed è proprio in vista dell'evento che la Iaaf (la federazione internazionale di atletica leggera) ha deciso di prendere posizione e di chiedere alla Russia di rivedere le proprie decisioni. Il sottosegretario generale, Nick Davies, ha infatti dichiarato: «Penso che sia una cosa buona che la popolazione russa ed il governo abbiano l'opportunità di vedere persone di altri Paesi che possano avere modi di vita alternativi. Questo potrebbe servire affinché riconsiderino la loro visione invece di vivere come una società isolata».
L'organizzazione non ha dimenticato di sottolineare anche i suoi timori riguardo al fatto che le norme vigenti possano compromettere la libertà di tifosi ed atleti. Fra questi c'è anche Nick Symmonds, il campione statunitense degli 800 metri, che ha dichiarato: «Come americano, credo nella libertà di parola e nell'uguaglianza e dunque sono in disaccordo con questa legge, ma sarà l'ultima volta che mi pronuncio sulla materia. Non perché ho paura di essere perseguito ma perché sarò ospite in quella nazione. E siccome non andrei mai a cena da un amico a insegnargli come crescere i figli, non insegnerò alla Russia come governare la sua gente», aggiungendo poi che spera di vincere per «dedicare in silenzio la vittoria agli amici gay a casa».
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