Trentini ai parlamentari clericali: «Da quando si rassicura il carnefice anziché la vittima?»


È attraverso una lettera aperta pubblicata su Facebook che Luca Trentini, consigliere nazionale Arcigay Brescia, ha voluto condividere una riflessione con 26 parlamentari clericali del Pd e di Scelta Civica (gli onorevoli Bazoli, Berlinghieri, Balduzzi, Bindi, Binetti, Bobba, Buttiglione, Causin, Cova, Fioroni, Garofani, Gigli, Ginato, Gitti, Guerini, Marazziti, Nardelli, Patriarca, Preziosi, Richetti, Santerini, Sberna, Senaldi, Schirò, Taricco e Zanin) firmatari di una lettera pubblicata da Avvenire e finalizzata a rassicurare i cattolici italiani sul fatto che la legge contro omofobia e transfobia non sarà approvata .
«La loro "libertà di opinione" sarà tutelata grazie alla vostra iniziativa parlamentare -scrive Trentini- e già qui siamo nell'inaudito. Da quando, approvando una legge antiviolenza, si corre a rassicurare il carnefice anziché pensare innanzitutto a tutelare la vittima? Vi risulta che per approvare norme contro il razzismo il legislatore si sia sentito in dovere di scrivere a fascisti, nazisti o al Ku Klux Klan per rassicurarli che, nonostante tutto, potranno essere liberi di esprimere liberamente la propria idea? Perché di questo si tratta».
Il consigliere non ha mancato di sottolineare anche come la martellante propaganda stia «millantando l'idea che una tale legge limiterebbe la loro libertà di esprimersi politicamente contro matrimoni e adozioni per le famiglie omosessuali. La legge Reale Mancino è in vigore da 20 anni. Tutti sono stati liberi, ad esempio, di dichiararsi politicamente contrari alla legge sullo ius soli, senza per questo vedere limitata la loro "libertà di espressione" da una legge che punisce l'odio verso le persone di altre razze ed etnie [...] Grazie all'emendamento che voi avete presentato sarà possibile, per motivi religiosi (si intende) o scientifici (e qui si comprende meno) non solo dire che si è contrari al matrimonio fra gay (opinione legittima, per me sbagliata, ma non giuridicamente punibile), ma che lo si è perché i gay sono malati, deboli e deviati. A voi sembra una buona soluzione, che va nel senso di tutelarci dall'odio, oppure un cedimento alle pressioni di una lobby, finalizzata a svuotare dall'interno, con una incomprensibile deroga, i fondamenti stessi di quella legge?»
Va ricordato, infatti, che nella lettera ci si vanta di aver portato all'eliminazione delle aggravanti e all'introduzione di deroghe per motivi religiosi e scientifici come «un motivo di soddisfazione per chi abbia a cuore una presenza efficace dei cattolici dentro le istituzioni». Trentini, però, sottolinea come: «Avreste fatto cosa ben più utile a scrivere a gay, lesbiche e trans per assicurare loro l'approvazione di una legge, seria, efficace, dignitosa, laica e civile, e magari per chiedere scusa per il troppo tempo e le troppe vittime che hanno pagato tale colpevole ritardo».
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