La Camera ha approvato il ddl contro l'omofobia, ma i gruppi politici e religiosi ne saranno immuni


Con 228 voti a favore e 57 contrari la Camera ha approvato il progetto di legge contro l'omofobia. Caduto l'accordo con il Pdl dopo la richiesta di inserimento delle aggravanti, il Pd ha trovato una nuova alleanza con Scelta Civica. Sul piatto della bilancia, però, è stato posto il subementamento Gitti (già noto come "norma salva associazioni") che prevede l'esenzione dalle sanzioni previste per «le organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all'attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni».
In altre parole, preti e politici potranno continuare ad insultare liberamente gli omosessuali a sostenere che siano contro natura. Anche realtà come Forza Nuova o MilitiaChristi verranno conseguentemente legittimate nelle loro azioni contro la comunità gay, senza che nessuno possa dirgli alcunché. Insomma, la legge ci sarà, ma non varrà per quanti discrimineranno appoggiandosi a scuole, chiese o associazioni.
Sel e M5S si sono astenuti dal voto proprio per protestare contro questo cavillo, un prezzo da pagare troppo grosso per la sola introduzione delle aggravanti previste per i reati d'odio. Dal canto suo il Pd ha sostenuto che sarà ora compito del Senato mettere mano al testo per «limare» il contestatissimo cavillo.
Appresa la notizia, Arcigay ha chiamato la società civile alla mobilitazione per dire «no» ad una norma «che sdogana il razzismo organizzato e istituzionalizza la discriminazione».
L'onorevole Gregorio Gitti (in foto) ha dichiarato: «Scelta Civica è stata l'interprete più convinta nella ricerca di un punto di equilibrio e saggezza. È stato compiuto un grande lavoro di mediazione nell'introduzione e nella definizione della nuova fattispecie di reato, ma anche nella tutela dei diritti legati alla libertà di espressione e di organizzazione. Le cosiddette "associazioni di tendenza", che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione, ovvero di religione o di culto, devono avere la possibilità di esercitare la loro attivita».
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