La Turchia censura Grindr


Grindr, la popolare applicazione che permette di conoscere altri gay attraverso lo smartphone, è stata censurata e bloccata in Turchia. La denuncia arriva dalla KAOS GL (la maggior associazione lgbt del Paese), che segnala come l'applicazione risulti inutilizzabile e di come sull'home page del sito ufficiale compaia un messaggio che attribuisce il blocco ad una «misura di protezione» emessa della 14ª Corte Criminale di Istanbul (il procedimento a cui si fa riferimento è il 2013/406 del 26 agosto 2013).
Hayriye Kara, un avvocato dalla KAOS GL, ha commentato: «Dato che la decisione non è stata pubblicata online, non sappiamo ancora quale sia il motivo della censura. Probabilmente sarà legata alla "general morality", un termine molto ambiguio spesso utilizzato per colpire i lavoratori transessuali».
Ömer Akpınar, dell'ufficio stampa KAOS GL, non ha dubbi: «Censurare Grindr è solo l'ultimo passo di un'arbitraria limitazione della libertà personale in Turchia. Qualsiasi stile di vita o identità che non corrisponde con l'ideologia statale è stata privata dei propri diritti e delle proprie libertà. Il Governo turco, attraverso i ministri della famiglia e delle politiche sociali, usa la scusa della "famiglia tradizionale eterosessuale" come pretesto per sopprimere i diritti dei gay».
Anche Joel Simkhai, CEO e fondatore dell'applicazione, è intervenuto sul tema: «Siamo molto dispiaciuti nell'apprendere che la 14ª Corte Criminale di Istanbul Istanbul abbia bloccato Grindr come «misura di protezione». Grindr è stato creato per aiutare e facilitare la comunicazione tra i gay, in particolar modo nei Paesi in cui la comunità lgbt è oppresso. Ci auguriamo che questo blocco sia solo temporaneo e che la nostra comunità non sia messa a tacere».
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