L'omosessualità diventa «colpa» in un liceo di Perugia


Settimana scorsa la Camera ha approvato il ddl contro l'Omofobia solo dopo aver accolto il subemendamento Gitti, un cavillo che prevede l'esenzione dalle sanzioni previste per «le organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto». Ora, a pochi giorni di distanza, dalla cronaca ci giunge un esempio di quella «liberà di espressione» che il Vaticano e i nostri politici hanno voluto garantire.
Il tutto è accaduto in un liceo di Perugia dove un insegnante di religione ha consegnato ai ragazzi un questionario nel quale attribuire «un voto da 0 a 10, in ordine di gravità, sulle principali colpe di cui ci si può macchiare».
Nella lista c'è la prostituzione, il suicidio, l'omicidio, il sesso prematrimoniale, l'uso di metodi contraccettivi e persino l'omosessualità. Insomma, dinnanzi a degli studenti poco più che adolescenti la scuola italiana permette che l'omosessualità sia definita «una grave colpa», così come lo sarebbero l'uso di metodi contraccettivi (che, seppur condannati dal Vaticano, una scuola pubblica dovrebbe incoraggiare ad utilizzare).
La denuncia è stata lanciata dall'associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia su segnalazione di uno studente che si è visto consegnare quel foglio. Il caso è ora è nelle mani dell'ufficio antidiscriminazioni del Ministero per le Pari Opportunità.

Clicca qui per vedere l'intero questionario.
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