Cile: il 21enne Wladimir Sepúlveda finisce in coma dopo un'aggressione omofoba


Dopo la storia di Daniel Zamudio, dal Cile ci giunge notizia di una nuova aggressione omofoba contraddistinta da un'incredibile ferocia: questa volta la vittima è un 21enne di nome Wladimir Sepúlveda.
Secondo la ricostruzione, domenica scorsa il giovane stava tornando dalla spiaggia di San Francisco de Mostazal insieme a due amici, quando un gruppo formato da quattro uomini e due donne lo ha fermato con la scusa di chiedergli un accendino. La situazione, però, è presto degenerata ed il gruppo ha iniziato ad aggredirlo urlando: «Vogliamo fare una strage di voi froci».
Dopo una breve colluttazione, Wladimir è riuscito a fuggire ma i suoi aggressori l'hanno inseguito e raggiunto, gettandolo a terra ed iniziando a prenderlo a pugni. Alcuni di loro lo hanno anche ripetutamente colpito con calci in testa. All'arrivo dei suoi amici, Wladimir risultava già in uno stato di incoscienza.
Portato ad un vicino pronto soccorso, i medici gli hanno diagnosticato solo lievi ferite (un dato importante, dato che è stata proprio quella diagnosi ad far sì che gli agenti di polizia lasciassero andare i suoi aggressori) e solo dopo una nuova visita medica presso un altro ospedale ci si è resi conto della gravità della situazione: Sepúlveda era in coma con forti emorragie al cervello. I medici non sono ottimisti riguardo al suo stato di salute.
Il Ministro cileno per la Salute ha fatto visita al ragazzo, promettendo un'inchiesta per cercare di capire come sia stato possibile che i medici lo dimettesse senza rendersi conto della gravità del caso.
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