L'Uccr si gioca la carta dell'ex-gay


L'Unione Cristiani Cattolici Razionali appare così inarrestabile nella sua crociata contro la comunità lgbt da essere arrivata a triere fuori dal cilindro un ex-gay pronto a raccontare come dall'omosessualità si possa "guarire" e quali siano «le reali motivazioni che si celano dietro la facciata della corsa al matrimonio e alle adozioni omosessuali come evoluzione civile».
Stando a quanto riportato nell'articolo, il personaggio in questione si chiamerebbe Raffaele, è di Brescia, ha 23 anni, è un assiduo frequentatore di un forum chiamato "Si può cambiare" (che poi tanto forum non è, dato che si parla di una serie di commenti moderati a cui non è possibile rispondere se non assecondando la tesi dell'autore, ndr) e dallo scorso settembre è l'autore di un blog che spiega di come la sua omosessualità fosse tutta "colpa" dei suoi genitori.
Tornando all'articolo pubblicato dall'Uccr, le tesi sostenute sono quelle di sempre: racconta di aver scoperto attraverso gli scritti di Frank Worthen che la sua omosessualità sarebbe dipesa esclusivamente da una figura paterna assente, così come Joseph Nicolosi gli avrebbe fatto capire che proprio per quel motivo il suo orientamento sessuale sarebbe dipeso dalla sua incapacità di separare l'identità sessuale dalla madre. Illuminato da trattati disconosciuti dall'intera comunità scientifica, Raffaele sostiene che «ogni aspetto del mio passato si caricava di senso» e che, «alla luce di queste sconvolgenti ed affascinanti scoperte», gli appariva chiaro che «l'incapacità di relazionarmi con gli altri maschi fosse connessa al legame conflittuale con mio padre così come l'attaccamento "appiccicoso" alle femmine fosse il tentativo di replicare la simbiosi materna».
Ed è così che aggiunge come «più passavano gli anni e più il principio di realtà mi obbligava a fare i conti con la verità delle cose, mentre cercavo di rimanere il più a lungo possibile nella fantasia». Se dinnanzi ad un 23enne che parla di «anni» viene da chiedersi a quale fase della propria adolescenza si stia riferendo, l'ex-gay non indugia nell'affermare che i suoi dubbi sulla propria sessualità fossero legato al «clima di bombardamento dell'ideologia gay» che rendeva «praticamente impossibile per un ragazzino confuso iniziare a trovare dentro di sé le risposte alle domande che inevitabilmente si pone».
Raffaele pare sia stato anche profetico nell'immaginare che in un futuro si sarebbe parlato di una legge contro l'omofobia, tant'è che afferma come: «in nome della guerra per la fine dell'omofobia e ai diritti civili per tutti, viene magistralmente impedito di prendere in considerazione un'altra strada, una via matura e che mette al centro l'anima dell'uomo».
Ed è così che si conclude quello che viene presentato come il primo episodio di una serie di articoli, presumibilmente tutti indirizzati a creare disinformazione e a sostenere che studi assai poco scientifici siano da ritenersi veritieri solo perché sostenuti da una persona che dice di essere stata gay.
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