Strage di Lampedusa: anche Arcigay chiede un ripensamento delle politiche di accoglienza


L'incendio il conseguente naufragio al largo di Lampedusa di barca con a bordo circa 500 migranti ha provocato centinaia di vittime. Sinora sono stati stati recuperati 93 cadaveri ed i soccorritori parlano di decine di corpi che si troverebbero sotto il relitto della barca. I superstiti sinora accertati sono solo 155. Dinnanzi a questa tragedia, anche Arcigay ha voluto aderire all'appello di Arci.
«La strage di migranti nelle acque di Lampedusa, di cui siamo tutte e tutte oggi testimoni, è un fatto gravissimo che ci porta a dover fare i conti ancora una volta con la totale inadeguatezza delle politiche di accoglienza del nostro Paese -ha dichiarato il presidente Flavio Romani- Sosteniamo con convinzione l'appello diffuso da Arci in queste ore e chiediamo che venga proclamata una giornata di lutto nazionale per onorare le tante vittime di questo ennesimo tentativo di fuga dalla povertà e dall'assenza di futuro. Inoltre, rilanciamo la richiesta di Arci per un ripensamento delle politiche di accoglienza del nostro Paese, approdo agognato per chi è costretto a fuggire dai luoghi in cui imperversano guerre e oppressioni. La criminalizzazione dei popoli migranti è una vergogna insopportabile, un incubo da cui l'Italia deve al più presto risvegliarsi. Ad infierire giungono puntuali i commenti fuoriluogo e razzisti dei parlamentari leghisti, a ricordarci la zavorra di ignoranza e inciviltà di cui questo Paese non riesce proprio a liberarsi».
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