Russia: giornalista arrestato per aver scritto che l'omosessualità è normale


Dopo un periodo di relativa quiete, iniziano a moltiplicarsi i casi in cui la legge russa contro la cosiddetta «propaganda gay» sta iniziando ad essere utilizzata su larga scala. Questa volta a finire nei guai è un giornalista, ritenuto "copevle" di aver riportato in un suo articolo alcune dichiarazioni rilasciate da un professore gay che, proprio a causa del suo orientamento sessuale, lo scorso settembre aveva perso il lavoro.
«La mia intera vita è la prova che essere gay è qualcosa di normale» sono le innocenti parole dell'uomo, ma tanto è bastato per far scattare le manette ai polsi dell'articolista Alexander Suturin. Secondo la legge, infatti, l'aver parlato positivamente dell'omosessualità sulle pagine di un giornale (quindi alla portata dei minorenni) è una violazione delle norme volute da Putin contro la «promozione dei rapporti non tradizionali».
Inoltre anche la testata che ha pubblicato l'articolo richia pesanti ripercussioni, con possibili sanzioni che vanno da una multa di circa 5.300 euro alla chiusura del giornale.
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