Arcigay Agorà: «A Macerata si vota l'omofobia»


Il Consiglio Comunale di Macerata ha approvato un ordine del giorno con il quale si impegna ad opporsi a qualsiasi disposizione normativa in merito ai diritti degli omosessuali, che sia di contrasto all'omofobia o di riconoscimento delle unioni omosessuali.
Il documento è stato proposto dal consigliere Giuliano Meschini (Idv) e la sua matrice pare ispirarsi al modello proposto dall'associazione cattolica Giuristi per la Vita. A denunciare il tutto nelle ultime ore è stato il gruppo Arcigay Agorà, che non ha mancato di manifestare il proprio «sgomento» dinnanzi a quella scelta.
L'idea che traspare è che la "difesa" delle famiglie eterosessuali fondate sul matrimonio richieda la discriminazione dei nuclei familiari che non si conformano a questo modello, motivo per cui l'associazione non ha tardato a dichiarare: «Noi, così come la giurisprudenza recente, siamo convinti che il diritto non possa ignorare o cancellare le nuove realtà familiari. Le unioni omosessuali non danneggiano in alcun modo la famiglia eterosessuale, in quanto non le sottraggono né spazio, né forza, né tanto meno diritti. Continuare a far passare il messaggio opposto rappresenta a nostro giudizio una mistificazione grave e deplorevole, e contribuisce soltanto ad alimentare un'estremizzazione del discorso politico». Ed ancora: «Esprimiamo costernazione per un provvedimento che tenta di schierare gli enti locali contro disposizioni normative nazionali che, di fatto, non esistono ancora, creando così un clima persecutorio preventivo che può avere come unica radice un odio ideologico nei confronti delle persone omosessuali e dei loro sostenitori».
A far discutere è anche come la richiesta sia giunta dalle fila dell'Idv, per poi essere approvato da da esponenti del Partito Democratico in un comune amministrato proprio dal Partito Democratico. Considerato come i due schieramenti abbiano ottenuto voti sulla base di posizioni assai diverse, le associazioni hanno invocato chiarimenti anche da parte dei rispettivi partiti.
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