Arcigay a Renzi: «Compromessi? È la solita trappola»


Dopo aver scelto di abolire il Ministero delle Pari Opportunità, è in occasione del suo discorso per la fiducia al Senato che Matteo Renzi ha finalmente affrontato il tema dei diritti civili. Il nuovo premiar ha sostenuto di voler far «lo sforzo di trovare un compromesso anche quando questo compromesso non ci soddisfa del tutto. Ci ascolteremo reciprocamente, ma la credibilità su questo tema sarà il punto di caduta di un'intesa possibile, che già è stata costruita nel corso di questi giorni».
Una posizione timida, dunque, che non è certo piaciuta ad Arcigay. In una nota il presidente Flavio Romani afferma: «Non ispirano alcuna fiducia i propositi che il premier incaricato Matteo Renzi ha esposto in Senato in tema di riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso. Indicare il compromesso tra i poli delle larghe intese su temi su cui nemmeno all'interno del solo Partito Democratico si è mai riusciti a trovare un accordo è evidentemente una favola, rivelatrice dell'ennesima trappola per le persone lgbt. Il compromesso su questi temi, tra l'altro non sono non è possibile ma non è nemmeno auspicabile, perché qualsiasi approssimazione rispetto alla totale parità tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali conterrebbe in sé la negazione del diritto pieno. Non solo: la retorica del compromesso è il tormentone che da trent'anni paralizza e rende sterile in Italia il dibattito sui diritti delle persone lgbt. Per "cambiare verso" occorre innanzitutto rottamare queste strategie e porsi mete chiare, che non affoghino in allusioni ed attendismi le risposte a una domanda di diritti urgente e non più procrastinabile».
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