Sochi: Vladimir Luxuria arrestata con l'accusa di «propaganda omosessuale». Il rilascio in serata


Vladimir Luxuria si trovava a Sochi in compagnia di una troupe del programma televisivo "Le Iene" e domenica aveva pubblicato su Twitter un'immagine che la ritraeva con in mano un ventaglio arcobaleno. L'avere con sé una bandiera rainbow con scritto in russo "Essere gay è ok" le sarebbe poi costata l'arresto da parte della polizia russa per violazione delle norme sulla cosiddetta «propaganda omosessuale».
La notizia del suo arresto è stata lanciata da Imma Battaglia, presidente onorario di Di' Gay Project, che su Facebook ha scritto. «Vladimir mi ha mandato un sms con scritto "Aiutami, sono imprigionata, sono sola"». Alla sua voce si è presto aggiunta quella di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che ha aggiunto: «L'atteggiamento degli agenti è stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese, Vladimir non è riuscita a capire nemmeno in quale commissariato si trova. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon sulla faccia, presumibilmente in stato di fermo. Chiediamo un intervento immediato del ministro Bonino».
Un intervento a cui la Farnesina ha risposto attivando immediatamente l'unità di crisi, anche se l'impossibilità di poter sapere in quale comando di polizia fosse stata portata non ha certo facilitato le loro operazioni. Solo in tarda serata Luxuria è stata rilasciata dagli agenti.
Il suo obiettivo era di partecipare ad una partita di hockey su ghiaccio di lunedì, alla quale era intenzionata a presentarsi con «gonna lunga con strascico, orecchini, bracciali e ventaglio, tutto con i colori rainbow» quale «provocazione contro una legge assurda, che usa il divieto della propaganda gay ovunque ci siano minori come pretesto per non parlare dell'omosessualità, nel pregiudizio che si possa trasmettere per il solo fatto di discuterne. E poi trovo inaccettabile l'equiparazione tra omosessualità e pedofilia, che non è un orientamento sessuale ma una aberrazione sessuale».
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