Putin firma la legge contro la «propaganda omosessuale» sui minori


Mentre gli Stati Uniti festeggiano per le storiche sentenze della Corta Suprema, in altre parti del mondo i diritti della comunità lgbt vengono costantemente violati e calpestati. È il caso della Russia, dove il presidente Vladimir Putin ha firmato l'assurda legge contro la «propaganda omosessuale» sui minori. La norma era già stata votata all'unanimità dalla Camera alta del Parlamento e la sua ratifica era già stata anticipata.
Da ora in poi, chiunque parli di omosessualità o dia informazioni su di essa ad un minore sarà passibile di pesanti multe (fino a 23mila euro) o della reclusione. Nel caso di «propaganda» sul web, le aziende ritenute "colpevoli" potranno essere chiuse per 90 giorni, così come eventuali stranieri coinvolti potrebbero essere detenuti per 15 giorni ed espulsi.
Che cosa sia questa fantomatica «propaganda gay» non è chiaro a nessuno: se si considera che persino gli abiti indossati di Elton John erano stati fatti rientrare in quella categoria, è facile presumere che la legge si offrirà ad innumerevoli strumentalizzazioni.
In Russia l'omosessualità era punita con la prigionia ai tempi del comunismo, ma è stata depenalizzata nel 1993. Ciò nonostante, soprattutto a causa delle azioni intraprese dalla Chiesa Ortodossa, nel in tutto il Paese i pregiudizi sono ancora molto radicati: il 38% della popolazione si dice convinta che si tratti di una malattia, il 13% vorrebbe la reintroduzione della reclusione e l'85% si dice contraria ai matrimoni gay.
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