Dopo le lamentele di Bagnasco, il ministero dell'Istruzione blocca i corsi anti-omofobia


La vera «dittatura ideologica» è il voler far credere agli studenti delle scuole che l'Italia sia un Paese laico e che le decisioni siano prese da un governo democraticamente eletto. Stando ai fatti, infatti, pare quasi evidente che le decisioni sui diritti individuali dei cittadini siano prese in totale autonomia dalla gerarchia monarchica del Vaticano.
Oltre a benefici fiscali, donazioni, contributi pubblici e bollette saldate dalla cittadinanza italiana, i porporati pare abbiano pieno potere anche nel decidere quali cittadini italiano debbano avere diritti e quali no. Non a caso è bastato che il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, chiedesse che nelle scuole non venisse adottato alcun piano concreto per la lotta all'omofobia perché il governo obbedisse prontamente a quell'ordine.
Dopo aver speso tempo e risorse nel progetto, il Governo ha bloccato la diffusione del materiale informativo destinato agli insegnanti, così come il ministero dell'Istruzione ha ora deciso di rinviare «a data da destinarsi» i corsi anti-omofobia di due giorni che sarebbero dovuti essere destinati al corpo docente. Una mossa che, integralisticamente, finisce anche per legittimare l'omofobia di alcuni gruppi religiosi.
Attraverso l'opera dei vescovi, dunque, la Chiesa Cattolica pare voglia continuare prepotentemente a muovere i fili per impedire che ai giovani possa essere insegnato il rispetto della diversità, così come pare si si voglia condannare ad una vita piena di difficoltà tutti quei giovani che si scopriranno gay in una società che li condannerà per il loro orientamento sessuale.
Anche il dialogo sembra impossibile, soprattutto nei confronti di chi definisce la rivendicazione dei diritto una «dittatura della lettura ideologica del genere», appellandosi al diritto di poter educare le nuove generazioni sulla base dei propri pregiudizi. Un discorso insensato che, se portato all'estremo, potrebbe portare un leghista a chiedere che nelle scuole non venga insegnato che non vi è differenza fra due persone con il colore della pelle diverso o un fanatico religioso ad esigere che il programma salti a pie pari il Big Bang a beneficio di una teoria creazionista...
I toni di per sé non sono troppo dissimili da quelli utilizzati in passato dalla Chiesa per giustificare la schiavitù o per condannare i mancini, ma c'è da chiedersi perché anche questa volta sia necessario sacrificare la felicità di una buona dose di generazioni solo per accorgersi troppo tardi si aver commesso un errore (dato che, volenti o dolenti, probabilmente è ciò che accaderà in futuro).
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