È morto Fred Waldron Phelps, fondatore della Westboro Baptist Church


È morto, all'età di 84 anni, Fred Waldron Phelps. La notizia è stata confermata all'emittente televisiva WIBW-TV da due figli ed un portavoce ha affermato che l'uomo fosse ricoverato in una struttura Shawnee County.
Nato il 13 novembre 1929, Fred Waldron Phelps (in foto durante una sua manifestazione) è un religioso statunitense noto per aver fondato la Westboro Baptist Church, una chiesa anti-gay guidata da lui e da altri 71 membri (60 dei quali imparentati con Phelps attraverso legami di sangue o matrimoniali).
Il loro intero "credo" ruota attorno alla convinzione l'omosessualità (o l'accettarla) abbiano condannato la maggior parte del mondo alla dannazione eterna, motivo per cui la loro dottrina ruota attorno a slogan come: «Sia lodato Dio per il 9/11», «Dio odia i fr*ci», «L'Aids cura gli omosessuali» e «Gli omosessuali muoiono, Dio ride». Il festeggiare la morte di incidenti naturali, guerre o personaggi troppo gay-friendly (tutti eventi per loro riconducibili al'ira divina verso i gay) è il motivo che li ha spinti alla vergognosa abitudine di organizzare picchetti ai funerali delle vittime, sostenendo che sia loro dovere avvertire la popolazione del rischi di una politica troppo liberale verso l'omosessualità.
Ma il loro odio è anche la loro principale fonte di guadagno: una delle loro principali entrate, infatti, giunge proprio dalle cause per violazione della loro libertà religiosa intentate nei confronti di chi non gli ha concesso di festeggiare per la morte di un proprio caro.
È facile immaginare come l'approssimarsi della sua fine abbia spinto qualcuno ad ipotizzare di ripagarlo con la stessa moneta, motivo per cui l'Equality Kansas ha invitato tutta la comunità gay a non cedere a quella tentazione per dimostrare di essere migliori. «Per oltre 20 anni, Phelps e i membri della sua chiesa di Topeka hanno molestato in tutto il paese delle famiglie in lutto, hanno mostrato disprezzo per la privacy delle persone colpite da eventi tristi -ha dichiarato l'associazione- Questo è il momento, per la nostra comunità, di andare oltre il dolore, la rabbia e i conflitti che Phelps ha seminato e di dimostrare al mondo la nostra indole di persone che rispettano la privacy e la dignità di tutti».
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