"Art School Stole My Virginity" ha avuto luogo, ma si è rivelato qualcosa del tutto inaspettato


Lo scorso anno una notizia impazzò sulla rete: Clayton Pettet, uno studente gay della Central Saint Martins di Londra, annunciò di voler portare in scena uno spettacolo di performance art dal titolo "Art School Stole My Virginity" (la scuola d'arte ha preso la mia verginità).
Il ragazzo parve lasciare poco spazio all'immaginazione, al punto che il tutto venne riassunto attraverso la frase «un ragazzo diciannovenne creerà arte attraverso la penetrazione del suo ano vergine». Il tutto venne anche sottolineato dalla diffusione di alcune fotografie (qui, qui e qui alcuni esempi) che parevano voler togliere ogni dubbio riguardo a ciò a cui si sarebbe assistito.
Ebbene, dopo tanto clamore il moneto dell'esibizione è giunto, ma quello che si è visto è qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. In una sala gremita di folla (i biglietti avevano registrato il tutto esaurito da tempo), Pettet si è presentato sul palco in compagnia di due uomini e di una donna, i quali hanno iniziato a scrivere sulla sua pelle parole come "NSFW" e "teen wh*re". Il ragazzo ha iniziato a strofinare via quelle scritte sino a quando la sua pelle non si è tinta di rosso e, a quel punto, uno dei ragazzi lo ha afferrato e ha incominciato a tagliargli ciuffi di capelli.
I performer si sono poi trasferiti nel seminterrato, mentre uno dei ragazzi ha iniziato a selezionare persone a caso dal pubblico per invitarli a raggiungere il 19enne, il tutto mentre in sala veniva proiettato un video in cui si vedeva Pettet intento a mangiare banane alternato a spezzoni di alcuni talk show televisivi in cui un qualche ospite aveva commentato o deriso la notizia della sua performance.
Le persone di volta in vola selezionate sono state condotte in un piccolo stanzino. Lì c'era Pettet ad attenderli, seduto in mezzo ad un mucchio di banane. Sulle pareti campeggiavano scritte come "Il mio nuovo ano", "La performance art è mer*da. Tieni la presa ed afferra un fott*to pennello" e "#trending". Il giovane esordiva con «Io sono il tuo ano vergine. Tu sei il mio partner. Prendi una banana». Ma l'uso del vegetale non era certo quello che qualcuno sul momento ha temuto: il ragazzo chiedeva che la banana gli fosse infilata in bocca per otto volte, prima di spezzarla e di chiedere ai presenti di risalire in sala.
Una volta che tutti i presenti sono passati dal sotterraneo, Pettet è tornato sul palco, una ragazza gli ha tagliato i pantaloni con delle forbice e gli ha messo un cappuccio bianco sul viso. La performance era finita.
Dai primi commenti pare che il pubblico abbia reagito molto male a quel gioco di parole sulla verginità, al punto che su Twitter in molti hanno dato libero sfogo al propri malumori nei confronti dell'esibizione. Ma Pettet ha voluto ribadire la sua convinzione nell'aver compiuto quella scelta: «Penso che se le persone si aspettavano qualcos'altro -ha dichiarato- ciò mostra quello che realmente volevano. Non volevano un pezzo d'arte, volevano vedermi fare sesso. Se fossero venuti per l'arte, non sarebbero rimasti delusi, avrebbero saputo che c'erano cose da leggere fra le righe».

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