Liceo romano mette in atto la strategia anti-omofobia: i cattolici denunciano i professori, FN in piazza


Eva è una bambina di 11 anni che non ha famiglia: il suo papà è morto e l'altro suo papà per la legge italiana non esiste e non può essere il suo tutore. La sua situazione la porterà ad essere presa in giro a scuola e a subire atti di bullismo, ma lei reagirà intraprendendo un viaggio alla ricerca del suo altro papà, quello che per lo stato non era altro che un mero convivente del suo padre naturale.
È questa una delle storie didattiche con cui si vuol affrontare il tema dell'omofobia nelle scuole, ma la lettura del libro è costata una denuncia per «pubblicazioni di spettacoli osceni e di corruzione di minorenni» ai docenti del liceo Giulio Cesare di Roma.
I firmatari dell'esposto alla Procura della Repubblica risultano le associazioni cattoliche Giuristi per la Vita e Pro Vita Onlus, entrambe pronte a sostenere che alcuni passaggi del libro avrebbero un «contenuto pornografico e osceno, che non può non urtare la sensibilità dell'uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta ad un pubblico composto da minorenni». Le associazioni lamentano anche che gli allievi del ginnasio romano sarebbero stati «obbligati a leggere il romanzo a forte impronta omosessualista».
Immediato ed immancabile è giunto anche l'appoggio di Forza Nuova, sempre pronta a offrire il proprio sostegno a qualsiasi rivendicazione omofoboa. Ed è così che questa mattina alcuni attivisti di estrema destra hanno esposto striscioni con insulti rivolti ai gay dinnanzi ai cancelli dell'istituito (nella foto). «Vogliamo esprimere il nostro dissenso -si legge nel loro comunicato stampa- nei confronti della decisione di alcuni docenti di sottoporre agli alunni delle classi del ginnasio la lettura di un romanzo dal carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito. È inaccettabile che al giorno d'oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità. Spetterà a noi ragazzi rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione».
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