Libby Phelps, nipote del fondatore della Westboro Baptist Church, ha posato per la NOH8


Libby Phelps è la nipote di Fred Phelps, il fondatore della Westboro Baptist Church recentemente scomparso. Dato che quella seta è formata perlopiù da paesone imparentate fra loro che vivono come in una grande famiglia, è entrata a farne parte da piccola per poi scapparne nel 2009.
«L'intera famiglia -ha raccontato- parla di omosessualità in continuazione, ogni singolo giorno, e sempre di come gli omosessuali stiano condannando il mondo. Non era un odio personale verso nessuna persona specifica e ci veniva insegnato che stavamo facendo una cosa amorevole [...] Sono convinti che saranno gli unici ad andare in paradiso, ma chi non lascia quella chiesa sta andando dritto all'inferno. C'è stato un momento in cui abbiamo iniziato a pregare per far morire le persone a morire... io non l'ho fatto, ma ero lì mentre gli altri lo facevano».
Oggi la ragazza è divenuta il primo membro della famiglia Phelps a prestare il proprio volto ad una campagna a sostegno dei diritti gay. Insieme alla sua famiglia e agli amici della Equality House Libby ha posato per la NOH8, una campagna lanciata dopo l'approvazione della Proposition 8 californiana che tutt'ora è impegnata a chiedere l'uguaglianza nel matrimonio e nella dignità umana attraverso l'educazione, i social media e la fotografia. L'espressione più nota sono le oltre 33mila persone -fra cui centinaia di personaggi famosi- che nel corso degli anni hanno posato davanti all'obiettivo del fotografo Adam Bouska. Ed è stato proprio lui ad immortalare anche Libby Phelps.
Nel condividere l'immagine sui social network la ragazza ha aggiunto: «Il messaggio è semplice: niente odio. Vogliamo che la gente possa essere felice, sana e piena di speranza».
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