Milano Pide: migliaia di cuori rivolti al cielo, ma per la Lega è solo «un'orgia di smodatezze»


Come già anticipato, il Milano Pride di sabato si è concluso con un messaggio d'amore corale. Migliaia di persone hanno alzato al celo un cuore per focalizzare l'attenzione sul concetto specifico delle infinite possibilità di espressioni dell'amore oltre la libertà della scelta sessuale, oltre limiti morali, culturali e concettuali.
Il progetto artistico è stato ideato da Angelo Cruciani, mentre i fotografi Manuel Scrima, Daniele Fregale e Cristina Lorenzi li hanno immortalati in alcuni spettacolari scatti (proposti a fine post).

L'immagine che ne esce è di una comunità che chiede la libertà di poter amare, mossa dalla gioia del vivere e contraddistinta da una normalità spesso ritenuta scomoda. Non c'erano carri, né vestiti stranì, né elmi da unno (tanto di moda a Pontida)... eppure Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega Nord a Palazzo Marino, ha pensato bene di dare una chiara dimostrazione della discriminazione e della disinformazione che si deve tutt'oggi combattere. Alla vigilia della manifestazione, infatti, si è sentito di dover insultare e condannare a priori ciò che non aveva ancora visto. In un comunicato stampa aveva dichiarato:

Si terrà domani pomeriggio l'ennesima pochade di tribadi, gay, bisessuali e transessuali per le vie di Milano, omaggiata dalla presenza di diversi politici radical-chic che faranno a gara per mettersi in mostra allo scopo di accaparrarsi i consensi della lobby omosessuale.
Un'orgia di smodatezze per rivendicare diritti che potrebbero benissimo essere reclamati con altre modalità, senza ostentare ai milanesi spettacoli circensi di basso profilo e licenziose esibizioni che offendono il decoro e il senso del pudore della gente per bene.
In un momento in cui i milanesi stanno facendo i conti con l'attuale crisi economica, il sindaco Pisapia e i suoi sodali non trovano di meglio che gironzare per le strade della città abbandonandosi in questi triviali bagordi e deliberare innumerabili tasse che daranno il colpo di grazia alle attività produttive, alle famiglie, ai giovani e agli anziani milanesi.
Questa giunta melograno passerà agli annali soltanto per le carnevalate (come il gay pride), per le esibizioni sadomaso, per le case date ai rom e per le idolatrate gabelle scaricate sulla testa dei propri cittadini.

Insomma, insulti gratuiti e derivanti dal mero pregiudizio. È per questo che non ci sarebbe potuta essere risposta più bella di un messaggio d'amore universale. Intanto domani la Regione Lombardia discuterà una mozione presentata dalla Lega Nord e volta a chiedere che nelle scuole lombarde si insegni che le famiglie omosessuali non hanno pari dignità di quelle etero.
Siamo quindi sicuri che siano i gay e non la politica ad offendere il decoro e il senso del pudore della gente per bene?

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