Belusconi assolto in appello: «La concussione non sussiste, la prostituzione non costituisce reato»


Le motivazioni non si conoscono ancora (saranno depositate entro novanta giorni) ma la decisione fa già discutere. I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi da tutte le accuse: secondo il loro pronunciamento, la concussione «non sussiste» e l'accusa di prostituzione minorile è da archiviare dato che «il fatto non costituisce reato».
L'ex premier era stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici in quello che viene comunemente chiamato "Processo Ruby". Secondo l'accusa, nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 Berlusconi telefonò in questura per chiedere il rilascio di Karima El Marough, la 17enne marocchina che frequentava le sue «cene eleganti» di Arcore. L'ex premier era accusato anche di averla pagata in cambio di rapporti sessuali, così come altre Olgettine avrebbero confessato di aver ricevuto regali e denaro.
A sostenere che Ruby si fosse fermata nella vita di Arcore nelle serate in cui si svolgeva il cosiddetto «bunga-bunga» erano i tabulati telefonici, molti dei quali finiti anche sulle pagine dei giornali.
«È una sentenza che va oltre le più rosee previsioni» ha commentato l'avvocato Franco Coppi, difensore di Berlusconi.
Cadrà così anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, permettendo all'ex premier di poter tornare in Aula dopo la conclusione dell'interdizione prevista dalla sua condanna definitiva per frode fiscale. Nel frattempo continuerà a mantenere il suo ruolo di ago nella bilancia decisivo per la possibile approvazione riforme costituzionali portate avanti da Matteo Renzi.
2 commenti