In Cina si è aperto il primo processo contro il cosiddetto «trattamento correttivo dei gay»


Si è aperto a Pechino il primo processo contro il «trattamento correttivo dei gay». La sentenza che giungerà entro un mese potrebbe rappresentare una pietra miliare per i diritti degli oltre 50 milioni di gay cinesi.
Il querelante è Yang Teng, un ragazzo di trent'anni che è stato spinto dalla sua famiglia a presentarsi un una clinica che prometteva di poter "curare" la sua omosessualità, la Xinyu Piaoxiang di Chongqing. I suoi volevano che si sposasse e che avesse un bambino.
Ma lì il giovane è stato sottoposto a vere e proprie torture attraverso un "trattamento" a base di elettroshock ed ipnosi. Ovviamente il suo orientamento sessuale non è cambiato, ma in compenso quelle "cure" gli hanno lasciato disturbi mentali e psichici.
A confermare le violenze che vengono perpetrati in quei centri c'è anche Zhang, un ragazzo di 25 anni che tre anni fa si presentò volontariamente alla o Haiming Psychological Consulting Centre di Pechino «per non deludere la famiglia o causare problemi». Lì le sedute avevano una durata di circa trenta minuti, durante i quali gli venivano collegati dei cavi elettrici ai genitali prima e veniva obbligato a guardare dei film pornografici gay. «Ogni volta che avevo una reazione ricevevo una scossa elettrica -racconta-Non era scioccante, ma dolorosa». Anche lui accusò seri problemi: «Avevo sempre mal di testa, mi sono licenziato, facevo debiti per pagare le cure. Ero depresso. Volevo morire».
In Cina l'omosessualità è stata cancellata dall'elenco dei disordini mentali nel 1997 ed è stata depenalizzata nel 2001. Eppure questo tipo di "trattamento" continua tutt'oggi a rappresentare un settore molto redditizio, soprattutto considerate le grandi difficoltà che gay e lesbiche cinesi devono affrontare dinnanzi alle enormi pressioni sociali e familiari.
«Mi sono deciso a sottopormi a quei trattamenti quando ho capito che vivere come gay sarebbe stato troppo difficile», ha raccontato Zhang. Preoccupante è osservare anche come le violenze praticate non siano un segreto per nessuno: l'Haiming Psychological Consulting Centre le pubblicizza addirittura sul proprio sito web, spiegando che «Dopo ogni scossa la persona interrompe rapidamente il proprio pensiero e lo separa dalle fantasie». Ma Liu Wei, un ragazzo di 21 anni che vive nella provincia meridionale del Guangdong, ha aggiunto: «Ho un sacco di amici che hanno ricevuto quei trattamenti ed alcuni di loro sono stati distrutti a livello nervoso».
Contattai dall'agenzia di stampa AFP, alcune cliniche hanno sostenuto di aver visto l'omosessualità come una variabile in persone per le quali non è stato «innato». Curiosamente, però, non si sono nomi, quasi come se si fosse davanti ad un soggetto leggendario che vive solo nei racconti di chi sta cercando di tutelare il proprio business.
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