Il matrimonio egualitario in Irlanda scatenerà l'apocalisse?


Vari gruppi anti-gay cercano di alimentare inutili paure riguardo all'approvazione di norme che introducano i matrimoni gay nell'ordinamento dei vari stati. Gruppi religiosi hanno parlato di punizioni divine, di apocalisse, di fine del mondo. Altri parlano di «minaccia» allo status quo... ed il brutto è che c'è chi finisce con il credergli. Tutte le statistiche sottolineano come il numero di persone favorevoli al matrimonio egualitario aumentino dopo la sua approvazione, una volta che le persone si sono rese conto che quei proclami erano fini a sé stessi e che nulla è cambiato nella loro vite.
Ed è così che il gruppo LGBT Noise ha realizzato un video in cui si ipotizza che il matrimonio egualitario vincerà il referendum previsto in Irlanda nel 2015 e che giungerà l'apocalisse. Questo, perlomeno, è quello che si immagina nel vedere due persone barricate in casa e pronte a lasciare un video-messaggio ai posteri.
«Nel 2015, l'Irlanda ha avuto un referendum sulla parità matrimonio -dicono- Per quanto ne sapevamo c'erano solo cinque o sei gay in Irlanda a quel tempo, ma poi abbiamo che se fossero stati solo loro le cose non sarebbero cambiate. Sono stati i loro amici, i non-gay, persone normali... un sacco di loro hanno votato! Se non lo avessero fatto tutto sarebbe andato bene, ma hanno votato e tutto è cambiato. C'era così tanta uguaglianza che l'Irlanda appariva irriconoscibile. E nulla nel mondo esterno è cambiato: la società ha continuato ad esistere come se fosse una cosa normale... e c'è chi fa consegne a domicilio ad Adamo che è sposato con un uomo di nome Steve...».
Ed è così che si chiude lo spot, mostrando come i due siano barricati in una casa mentre il mondo prosegue normalmente, imprigionati nel loro odio e nei loro pregiudizi.
I sondaggi indicano che circa il 75% degli irlandesi è favorevole all'approvazione del matrimonio egualitario, anche se sull'esito del referendum nessuno osa mettere la mano sul fuoco: l'Irlanda è nota per una serie esiti imprevedibili dettati dalle fluttuazioni sull'affluenza e a causa di potenti gruppi religiosi pronti a fare pressioni sull'opinione pubblica.

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