Il Tribunale dei minori riconosce l’adozione di una bambina ad una coppia lesbica


Le operatrici sociali non anni dubbi sulla felicità di una bambina di cinque anni che ha due mamme. La bimba è nata in Spagna con procreazione assistita eterologa e sin dalla nascita lo stato non ha mai voluto riconoscere il legame di una delle due donne che la sta facendo crescere. Perlomeno sino ad oggi.
Il tribunale dei minori di Roma ha infatti l'adozione anche dall'altra madre, riconoscendo la «stepchild adoption» che è prassi in molti altri Paesi europei. La decisione è giunta solo dopo una lunga serie di prove in cui le due mamme hanno dovuto dimostrare la propria capacità di essere buoni genitori. È il primo caso in Italia.
Avvenire ha immediatamente dissotterrato l'ascia di guerra e ha parlato di «sentenza shock» «di tipo ideologico». L'impressione è che i vescovi italiani vogliano far sentire emarginata la piccola, impedendo che una delle sue madri non possa essere uguale alle madri altrui. Inoltre, in caso di decesso della madre naturale, il quotidiano cattolico pare suggerire la necessità di strappare la bambina dalle mani della donna che lei chiama «mamma» per affidarla ad un istituto.
Di parere diametralmente opposto è Flavio Romani, presidente di Arcigay, che commenta: «Una sentenza che mette al centro gli interessi dei minori e che riconosce l'omogenitorialità come una genitorialità sana e meritevole. Ancora una volta insomma i tribunali italiani, incalzati dalle istanze delle persone gay, lesbiche e trans, pongono rimedio alle lacune di un sistema giuridico che la politica non si dimostra in grado di saper adeguare ai cambiamenti della nostra società. Dinanzi a un Parlamento e a un Governo in vacanza da sempre sul tema dei diritti, tocca di nuovo alla Magistratura ristabilire il senso di giustizia e farsi carico del disagio dei più piccoli e delle loro famiglie [...] A questo punto la nostra domanda si fa più assillante: ma Renzi, il nostro premier, cosa sta facendo? Con la sua consueta enfasi aveva annunciato per settembre una legge che riconoscesse le coppie formate da persone dello stesso sesso e i conseguenti diritti, tra cui appunto la step child adoption. Ma settembre è in arrivo e di quella legge nemmeno si parla, evidentemente per non dispiacere ai clericali che tengono in ostaggio la maggioranza progressista di questo Paese, accampati tanto nel Partito Democratico quanto nelle lobby con cui esso si è alleato nelle famigerate larghe intese. Questa situazione getta il nostro Paese nel ridicolo e certifica l'inadeguatezza di una classe politica che sui temi che più da vicino toccano la vita delle persone si limita a fare del grottesco avanspettacolo, sospeso tra proclami fintoliberali e scivoloni squallidi che paiono tratti dalla peggio filmografia dello scorso millennio».
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