Una conduttrice radiofonica Usa sostiene che i gay siano numericamente pochi, quasi inesistenti


L'attivista anti-gay Linda Harvey è anche una delle conduttrici della trasmissione radiofonica statunitense "Mission: America". Ed è proprio nel corso di un suo intervento che la donna ha sostenuto che «anche di fronte alla verità, gli attivisti omosessuali non hanno mai smesso di rivendicare di essere il 10% della popolazione. Questi tentativi di normalizzare un comportamento peccaminoso sono stati attualizzati più e più volte. È nostro dovere continuare a ripetere la verità, ossia che relativamente poche persone entrano e rimangono in questi stili di vita».
In un sol colpo Harvey è riuscita a sostenere che l'omosessualità non sia un orientamento sessuale ma uno «stile di vita», che la sessualità possa essere mutata a proprio piacimento (forse appoggiando le fantomatiche terapie riparatevi) e che i diritti devono concessi solo se a beneficiarne saranno molte persone.
Ma nell'ascoltare simili deliri anche un'altra domanda viene spontanea: se i gay sono così pochi, perché il suo movimento da anni paventa l'esistenza di un progetto segreto per l'«omosessualizzazione» della società da cui p necessario proteggere i bambini? Stando alle sue parole, quello apparirebbe il piano meno riuscito e meno proficuo della scuola, per non parlare di come non servirebbe a nulla «proteggere» qualcuno da un qualcosa che si sostiene quasi non esista...
La contraddizione appare evidente anche in riferimento alle sue stesse parole: solo qualche mese fa sostenne che la fine della messa al bando dei gay da parte dei Boy Scouts of America avrebbe riempito le unità di omosessuali (ma non erano pochissimi?) da lei descritti come possibili stupratori.
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