Usa: il punto sul fronte dell'affermazione del matrimonio egualitario


La settimana appena trascorsa è stata veramente intensa sul fronte dell'affermazione del matrimonio egualitario. Due sentenze hanno dichiarato incostituzionale il divieto costituzionale al matrimonio gay in Florida e ci sono state le argomentazioni di ben sei casi davanti alla Corte d'Appello di Cinicinnati. Questo non è comunque tutto e nemmeno sono stati i fatti più importanti.

Lo stato dello Utah, un' ufficiale dello stato civile dell'Oklahoma e lo stato della Virginia si sono appellati alla Corte Suprema perchè vengano rivisti i casi che sono stati recentemente decisi da alcune Corti d'Appello. Lo Utah, martedì, è stato il primo stato ad appellarsi alla Corte Suprema perché prenda in considerazione il proprio caso, la causa Herbert v. Kitchen, chiedendo di ribaltare le decisioni d'appello e di primo grado che hanno dichiarato incostituzionali un emendamento alla Costituzione dello Utah approvato nel 2004. Il giorno dopo è stata la volta di un'ufficiale di stato civile dello Oklahoma che ha chiesto di rivedere il caso Bishop v. Usa, mentre venerdì lo stato della Virginia si è rivolta alla Corte perché prenda in considerazione il caso Bostic v. Schaefer e affermi l'incostituzionalità del divieto vigente in Virginia (il governo della Virginia si è detto favorevole alla legalizzazione del matrimonio gay).

Ora che sono formalizzati gli appelli, i cancellieri della Corte daranno uno primo sguardo ai ricorsi per poi passare - con tanto di annotazioni e consigli - le carte ai giudici. I nove giudici, che ora sono in vacanza (ma possono essere sempre disturbati e di conseguenza agire) riprenderanno a lavorare alla fine di settembre e con la prima conferenza del 29 verranno vagliate alcune delle cause pendenti (in totale saranno circa più un migliaio), tra le quali non sono ancora presenti quelle dei casi a cui noi siamo interessati. Una volta che verranno assegnati ad una conferenza, i giudici decideranno se accettare o meno il caso. Se il caso sarà accettato verrà, in seguito, assegnata una data per le arringhe, mentre, molto probabilmente, a fine giugno 2015 avremo la sentenza.

Ora quale caso sarà scelto?
Tutti, nessuno o uno? Se nessun caso verrà accettato vorrà dire che le sentenze d'appello verranno (di fatto) confermate e i matrimoni potranno partire subito nello Utah, nell'Oklahoma e in Virginia; invece se la corte vorrà sentire tutti e tre i casi allora bisognerà aspettare giugno prossimo per conoscere il risultato. Modestamente, comunque, non credo che vedremo avverarsi nessuna di queste due prime ipotesi. Ritengo che verrà scelto un solo caso (di sicuro non quello dell'Oklahoma dato che la Corte vorrà sentire le argomentazioni da parte dello stato e non di una sola voce dello stato come può ben essere un ufficiale di stato civile) e forse quello dello Utah in quanto la Corte ha già avuto modo di prenderlo in considerazione (se ricordate a gennaio aveva interrotto i matrimoni sospendendo la sentenza del giudice Shelby).

Cosa accadrà?
Vinceremo oppure dovremo aspettare ancora un po' per vedere tutti e 50 gli stati permettere alle coppie gay e lesbiche di sposarsi? A questa domanda risulta ancora difficile dare una risposta, ma quando ci saranno le arrignhe potremo sapere quali saranno gli umori dei giudici, dato che i giudici pongono sempre delle domande.

Di ExJure
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