Pavia apre alla trascrizione dei matrimoni gay celebrati all'estero: «Alfano ci dica quale strumento adottare»


Il Consiglio Comunale di Pavia ha approvato una mozione volta a chiedere la trascrizione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati all'estero. Il voto espresso rappresenta un ulteriore segnale a favore dei diritti lgbt che segue e brave distanza l'istituzione del registro anagrafico delle coppie di fatto dello scorso 29 luglio.
La mozione, presentata dal consigliere Giuseppe Polizzi (M5S) è stata sostenuta dal Pd e della Lista civica di Depaoli. Il gruppo consigliare di centro-destra (Lega Nord, Lista Civica Cattaneo, Forza Italia e Ncd) ha votato compattamente contro il provvedimento.
Nel documento si chiede al Ministero dell'Interno quale strumento si debba adottare nel caso richiesta di trascrizione di matrimonio fra persone dello stesso, così come si chiede che il Parlamento risponda all'invito rivoltogli quattro anni fa dalla Corte Costituzionale, approvando subito una disciplina di carattere generale che sia finalizzata a regolare diritti e doveri delle coppie di persone dello stesso sesso e delle famiglie omogenitoriali.
Il sindaco della città, Massimo Depaoli, ha dichiarato: «Dobbiamo riflettere ponendo al centro la persona. Con la sua affettività. La persona, lo dico da amministratore, deve poter essere felice. Esiste una massima "non si può vivere in una società felice di persone infelici" che voglio qui ricordare. La mozione è condivisibile. Chiediamo al Parlamento di prendere una decisione sul riconoscimento delle coppie LGBT. Come mi devo comportare come ufficiale di Governo? Io, personalmente, come persona, non ho nulla in contrario sulla trascrizione tra persone dello stesso sesso. Come Sindaco chiederò e pretenderò una risposta al Ministero degli interni. Per questi motivi ritengo che la mozione sia condivisibile».
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