Gruppo cattolico attacca i Dallas Cowboys: «Assumere un gay è contro i valori della famiglia»


«Non possiamo stare a guardare come i valori cristiani e la morale vengono calpestati. Faremo tutto il possibile per preservare i valori della famiglia in questo Paese». Lo ha dichiarato il conservatore Jack Burkman, presidente dell'associazione statunitense American Decency. La causa scatenante è la notizia del contratto di lavoro che Michael Sam ha firmato con i Dallas Cowboys.
Se non è chiaro quale senso senso abbia il citare «la famiglia» mentre si sta parlando di un contratto di lavoro, sin troppo evidente è come il suo obiettivo paia quello di voler scatenare delle rappresaglie verso chiunque voglia garantire il diritto all'esistenza delle persone lgbt, sostenendo così che le persone non debbano essere giudicate per i propri meriti ma per ciò che fanno fra le lenzuola (è bene ricordare come Dallas Cowboys necessitassero di una miglior difesa e di come Michael sia risultata persona più qualificata attualmente sul mercato, ndr).
Domenica, in occasione della partita fra i Dallas Cowboys e i San Francisco, la sua organizzazione ha indetto una manifestazione dinnanzi allo stadio di Arlington (Texas) per chiedere che il suo licenziamento dalla squadra. Burkman non ha dubbi nell'affermare che saranno «migliaia» i cristiani di destra che decideranno di partecipare, ritrovandosi così a confermare come molti di loro siano mossi solo dall'odio verso un gruppo di persone e non dai vari slogan con cui anche lui ha tentare di legittimare una posizione insostenibile.
L'organizzazione sostiene di avere 3.620.000 iscritti sparsi in 41 stati.
In precedenza Michael Sam venne preso di mira anche da un'altra associazione anti-gay, la American Family Association, che si mostrò particolarmente pruriginosa nel dirsi «sconvolta» all'idea che il giocatore potesse condividere le docce con gli altri giocatori.
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