Omofobi assaltano un festival gay di San Pietroburgo


Sedici persone sono state ricoverate in ospedale dopo che un festival delle arti lgtbtqi di San Pietroburgo è stato preso d'assalto da un blitz omofobo capitanato da Vitaly Milonov, il co-autore della legge sulla cosiddetta «propaganda gay» approvata nel 2011 dalla città russa (nella foto di apertura subito dopo l'assalto).
Le associazioni e i volontari avevano lavorato per cinque lunghi mesi all'organizzazione dell'evento, ma mezz'ora prima dell'inaugurazione il proprietario dello stabile gli ha comunicato di voler recedere dal contratto e li ha costretti a dover trasferire in fretta e furia tutte apparecchiature, gli impianti e gli ospiti in una nuova sede. La presentazione è comunque stata un successo.
Durante l'intero dibattito sui diritti umani, il servizio di sicurezza è riuscito a contenere il gruppo gruppo all'esterno. Poi, una volta entrato, ha iniziato a spruzzare vernice verde sugli ospiti e a diffondere dei gas putridi che hanno costretto molti dei presenti a dover ricorrere alle cure mediche.
Questo tipo di attacchi stanno rendendo pressoché impossibile per gli attivisti il reperimento di persone disposte ad affittargli i propri spazi. Eppure gli organizzatori non hanno perso il loro ottimismo: «Ci sentiamo esausti ed euforici -dicono- Grazie al lavoro di 40 volontari, soci e la gentilezza di estranei e passanti, il nostro evento è stato un successo. Le persone, i loro diritti, ma anche la loro luce e gentilezza, è ciò che motiva il nostro festival. E ogni giorno sono sempre di più attorno a noi: ecco perché noi vinceremo».
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