Porta a Porta non vuole esperti che possano controbattere a di chi si oppone alle adozioni gay


«Sono contraria all'eterologa per le coppie gay, perché non mi si convince che nel progetto della genitorialità si debba rinunciare a prescindere a una delle due figure di riferimento [...] Tutta la letteratura psichiatrica da Freud in poi riconosce l’importanza per il bambino di avere una figura paterna e una materna per la formazione della propria personalità». Lo ha dichiarato Beatrice Lorenzin, ministro della salute in forza al Ncd, nel corso della trasmissione televisiva "Porta a Porta".
«Lei non è a conoscenza della ricerca fatta sull'omogenitorialità negli ultimi trent'anni che ha stabilito che la genitorialità prescinde dal sesso delle persone» è la replica riservatale in studio da Francesca Vecchioni. Ma ciò non toglie come quelle dichiarazioni aprano una serie di considerazioni sul conflitto di interessi fra l'istituzione che si rappresenta e le proprie ideologie personali.
Durissima è la reazione delle Famiglie Arcobaleno: «le parole della ministra Lorenzin sono di una gravità inaudita e non devono passare sotto silenzio -dicono- Le affermazioni della Lorenzin dimostrano la sua assenza di preparazione sull'argomento nonché il suo disprezzo per l'intelligenza dei moltissimi governi occidentali che hanno legiferato a tutela dell'omogenitorialità [...] Invitiamo la Lorenzin ad aggiornare le sue poche conoscenze in materia di sviluppo infantile e a cercare un confronto non negli studi di Rai 1, ma nelle aule delle università e nelle scuole di formazione alla psicologia pediatrica. Le ricordiamo tra l'altro che l'Ordine degli Psicologi italiani con le parole di Giuseppe Luigi Palma, Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine, in un comunicato stampa di maggio 2012 ha affermato che tutti i cittadini, "indipendentemente dall'orientamento sessuale", devono poter vivere "desideri, affetti, progetti di vita e genitorialità senza bisogno di nascondersi o temere o subire discriminazioni o aggressioni". E ancora prima, l'Associazione Italiana di Psicologia aveva affermato molto chiaramente che "non sono né il numero né il genere dei genitori... a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano". Questo, solo per limitarci ad alcune voci della ricerca italiana».
L'associazione punta il dito anche contro le scelte redazionali di "Porta a Porta" che ha «volutamente evitato di invitare in studio esperti in grado di controbattere alle falsità ideologicamente orientate espresse in trasmissione. L'associazione è stata in effetti contattata tre volte nel giro di pochi giorni e invitata a contribuire delegando una famiglia "cavia" da esporre alle battute e all'arroganza degli omofobi presenti in studio. Abbiamo detto che saremmo venuti molto volentieri a testimoniare la nostra esperienza purché -a fronte del parterre previsto e fortemente orientato contro l'adozione- ci fosse stato almeno un esponente autorevole della ricerca psicologica e sociologica che potesse rispondere alle argomentazioni fasulle dei presenti. Questa nostra elementare richiesta è stata respinta ben tre volte. C'era chiaramente fin dall'inizio la volontà esplicita di non mandare in onda un dibattito vero, bensì il solito teatrino arrogante e zoppo dove a urlare, insultare e blaterare insulsi discorsi fossero stati i soliti buffoni della scena televisiva. Ecco cosa offre il servizio pubblico finanziato anche da noi cittadini omosessuali e transessuali».
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