A Pisa si avvia la trascrizione delle nozze gay, a Roma il Ncd vuole denunciare il sindaco


Il Consiglio comunale di Pisa ha approvato a maggioranza due mozioni, presentate da Sel e Pd, per l'avvio della trascrizione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati all'estero.
La mozione presentata dalla consigliera Simonetta Ghezzani (Sel) «invita il sindaco a emanare un'apposita direttiva con la quale dispone che il Servizio anagrafe, stato civile ed elettorale del Comune di Pisa provveda a trascrivere nell'archivio, su richiesta degli interessati, gli atti attestanti la celebrazione di matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso», quella del consigliere Ferdinando De Negri (Pd) invita «il Parlamento a legiferare, in tempi brevi, una regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze».

Intanto il Ncd continua ad arroccarsi sulla sua posizione di assoluta chiusura alle famiglie gay e Marco Pomarici, consigliere dell'Assemblea Capitolina e della Città Metropolitana, ha annunciato che se il Sindaco di Roma non rispetterà la circolare di Alfano e procederà con la preannunciata trascrizione di 16 matrimoni contratti all'estero, lui lo denuncerà.
«Domani mattina -ha dichiarato- appena il sindaco Marino avrà illegittimamente trascritto il primo matrimonio gay contratto all'estero mi recherò presso gli Uffici della Procura della Repubblica per denunciarlo. Nonostante le indicazioni del Ministero dell'Interno e della prefettura Marino ha deciso di violare la legge. E questo non è consentibile»
Sulla stessa lunghezza d'oda è anche Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e capogruppo di Fratelli d`Italia in Regione Lombardia, pronto ad invocare l'intervento del prefetto per la cancellazione delle nozze trascritte da Pisapia. «Una settimana fa, dopo la firma del sindaco sugli atti, il Prefetto aveva dichiarato di aver richiesto i documenti, come da circolare del ministero degli Interni, per annullare le trascrizioni, e io stesso gli avevo personalmente scritto per denunciare la situazione -ha dichiarato- nelle altre città si è già intervenuti, mentre a Milano si sta aspettando non si sa bene cosa. Sono passati sette giorni, è ora di intervenire».
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