Ruini: «No alle unioni gay, sono diritti immaginari»


«È giusto tutelare i diritti di tutti; ma i veri diritti, non i diritti immaginari. Se c'è qualche diritto attualmente non tutelato che è giusto tutelare, e ne dubito, per farlo non c'è bisogno di riconoscere le coppie come tali; basta affermare i diritti dei singoli. Mi pare l'unico modo per non imboccare la strada che porta al matrimonio tra coppie dello stesso sesso». È quanto dichiarato dall'ex presidente dei vescovi italiani, Camillo Ruini, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Il religioso pare così aver deciso di tornare sulla scena per impedire il riconoscimento delle unioni civili fra persone dello stesso sesso che, a suo dire, pur non essendo un matrimonio hanno un «contenuto molto simile» e «serve poco cambiare il nome del contenitore». tempo addietro fu lui a lavorare per far affossare i Dico proposti dal Governo Prodi.
Ruini non ha mancato di puntare il dito anche contro la trascrizione delle unioni gay effettuata da Marino, sostenendo che «Un sindaco ha il diritto di sostenere le proprie posizioni, ma non può per questo violare le leggi dello Stato». Il tutto presupponendo che le leggi dello stato siano state violate (nonostante alcuni eminenti avvocati sostengano non sia affatto così).
In conclusione non ha mancato anche di sostenere che la contrarietà ai matrimoni gay non dipenda dalla chiesa ma dalla società: «In Francia il movimento Manif pour tous non è certo stato organizzato dalla Chiesa -ha sostenuto- è una forza grande e variopinta, che ha indotto il governo a essere più prudente».
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