Secondo l'arcivescovo di Ferrara, va impedita qualsiasi opposizione al pensiero unico della lobby cattolica


Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, non ha perso tempo per cercare di strumentalizzare le contro-manifestazioni di domenica scorsa ed ha incitato le povere Sentinelle in piedi ad «intervenire subito per denunciare le gravi intimidazioni e le violenze subite nel loro raduno di domenica scorsa in cento piazze italiane». Dai microfoni di Radio Vaticana, il religioso si è detto preoccupato per il fatto che in Italia «si stia determinando una situazione di pensiero unico dominante e, conseguentemente, di una prassi morale e culturale che viene sostanzialmente giudicata ingiudicabile, quindi che viene di fatto presentata a tutti i livelli come l'unica mentalità possibile nella nostra società. Chi, per qualsiasi motivo, esercita la sua libertà di coscienza e di espressione non negli ambiti fissati da questa ideologia dominante, viene necessariamente estromesso con tutti i mezzi».
Insomma, ognuno deve avere il diritto di giudicare l'altro e di invocare la sua «libertà di coscienza» nel negare il diritto all'esistenza del diverso. Lo sosteneva anche il Ku Klux Klan.
Appare evidente come l'uomo abbia già assolto le Sentinelle per le loro violenze quotidiane nei confronti della dignità e del diritto all'esistenza dei gay, condannando chiunque osi manifestare contro il pensiero unico degli integralisti cattolici che da duemila anni viene imposto con la forza al popolo Italiano. Il concetto è chiaro: non deve esserci opposizione al volere della Chiesa e dev'essere legittimo giudicare le persone in base alle proprie caratteristiche personali.
Vien da sé che il concetto possa facilmente ampliarsi al sostenere che debba essere legittimo anche lo scendere in piazza per chiedere che i matrimoni fra persone di colore siano resi illegali, per chiedere che alle donne venga negato il diritto di poter denunciare i maltrattamenti domestici o che i preti debbano essere considerati dei malati... anzo no. Quell'ultimo punto non è possibile dato che la Legge Mancino -la stessa che i cattolici non vogliono sia estesa alla comunità lgbt- non permette di poter giudicare qualcuno sulla base del suo credo religioso.
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