La disfatta degli omofobi: il NOM perde il 50 dei ricavi, il NARTH tenta la via del rebranding


A quanto pare l'omofobia non rende più come una volta. È quanto pare dimostrare il bilancio della National Organization for Marriage, la più importante associazione anti-gay nel panorama americano, che nel 2013 ha perso il 50% dei ricavi rispetto al 2012 e ha terminato l'anno con una passività di ben 2,5 milioni di dollari.
Interessante è anche notare come più della metà dei 5,1 milioni di dollari raccolti nel 2013 per cercare di impedire i matrimoni fra persone dello stesso sia riconducibile a due soli donatori.
«La NOM dovrebbe iniziare a cercare di capire che le persone non sono disposte a dare il loro sudati soldi per un programma estremista che non sta andando da nessuna parte -ha dichiarato Fred Sainz, vice presidente di HRC- Se fossi Brian Brown, sarei preoccupato che i miei due o tre mega-donatori possano presto capire che gli converrebbe buttare direttamente i soldi nel gabinetto. Di certo gli americani non stanno comprando quello che NOM sta vendendo, ed è solo una questione di tempo prima che si prosciughi anche l'ultimo rivolo che sta mantenendo aperte le porte del quartier generale della NOM».
In fatto di dissesto finanziario la National Organization for Marriage è in buona compagnia. Nei mesi scorsi anche il NARTH, il più importante istituto statunitense a sostegno delle fantomatiche terapie riparative, ha dovuto fare i conti con un bilancio in negativo ed ha cercato di rilanciarsi sul mercato attraverso un'azione di rebranding. Intenzionata a cancellare la propria storia (e tutti i processi in cui è stata sancita l'infondatezza delle loro teorie), l'organizzazione ha deciso di chiamarsi da ora in poi Alliance for Therapeutic Choice and Scientific Integrity (ATCSI). La guida della nuova struttura è stata affidata Arthur Goldberg Abba, un pregiudicato ed ex membro del consiglio del NARTH, già citato in in giudizio dal Sothern Poverty Law Center per frode al consumatore.
«Il NARTH può mettere il rossetto a questo nuovo maiale -ha dichiarato Wayne Besen, vice direttore di Out- ma è la stessa vecchia scienza suina che spaccia spazzatura a persone disperate e vulnerabili. Questo sforzo cinico di rebranding cinico è un tentativo di mascherare i fallimenti passati del NARTH, la storia della frode al consumatore e la reputazione fatta a pazzi».
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