Piacenza: la manifestazione delle Sentinelle si conclude con il pestaggio de contromanifestanti


Spesso e volentieri le Sentinelle in piedi hanno sostenuto di aver subito presunte violenze da parte dei movimenti lgbt, spesso partendo dall'assunto che la sola presenza di un gay nelle loro vicinanze sia ritenersi tale. La loro tesi pare sia quella di ritenere inaccettabile qualsiasi dissenso al loro incitamento all'odio, sostenendo che le vittime dei loro proclami debbano stare in silenzio senza disturbare le attività di chi manifesta contro il riconoscimento dei loro diritti. A Piacenza, però, pare si sia andato oltre al consueto vittimismo e chi si è opposto alla loro ideologia è stato messo a tacere con aggressioni fisiche.
I fatti risalgono a sabato, quando la città emiliana è stata sede di due manifestazioni distinte. In una le Sentinelle in piedi vegliavano in silenzio contro i diritti dei gay, nell'altra alcuni attivisti facevano lo stesso reggendo cartelli in favore dell'uguaglianza sociale. Evidentemente troppo per alcuni violenti che la stampa locale definisce «militanti di estrema destra» che si sono recato sotto i portici della contromanifestazione ed hanno insultato ed aggredito i contromanifestanti. Alcune immagini trasmesse da Telelibertà mostrano anche il momento esatto in cui il consigliere di Rifondazione Comunista Carlo Pallavicini è stato colpito con un pugno che gli ha provocato la rottura del labbro. Per lui è stato necessario il ricorso alle cure ospedaliere mentre anche altri presenti hanno riportato danni fisici.
Va ricordato che le Sentinelle in piedi rivendicano il diritto all'omofobia come parte integrante della libertà di pensiero, ma sempre più spesso ricordano come quella libertà debba valere solo per loro.

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