Un pastore dell'Arizona: «Potremmo debellare l'Aids entro Natale se lapidassimo a morte tutti i gay»


È dal pulpito della sua chiesa in Arizona che il pastore cristiano Steven Anderson ha dichiarato: «Ho scoperto la cura per l'Aids».
Se l'annuncio avrà lasciato sbigottiti i fedeli della Word Baptist Church di Tempe, lo stupore viene a spegnersi nell'apprendere che quel proclamo non era altro che una scusa per alimentare il solito odio nei confronti della comunità lgbt, peraltro in occasione della Giornata mondiale per la lotta all'Aids. Anderson ha infatti aggiunto: «Potremmo avere un mondo senza Aids entro Natale se seguiamo il Levitico 20:13 e condanneremo a morte per lapidazione i gay. Questo, amico mio, è la cura per l'Aids. È scritta proprio lì nella Bibbia... e lì fuori fuori spendendo miliardi di dollari in ricerca e sperimentazione. Se si sterminassero gli omosessuali come Dio raccomanda, non si avrebbe alcuna diffusione dell'Aids».
Parole simili si commentano da sé anche se è difficile non restare sbigottiti dinnanzi ad una libertà religiosa che rende lecita l'istigazione all'omicidio o la diffusione di informazioni false al solo fine di colpire un gruppo (sostenere che l'Aids sia un problema che riguarda solo i gay non è solo una negazione dell'evidenza, ma anche un'istigazione verso comportamenti a rischio). Incommentabile è poi il sostenere che Dio possa «raccomandare» l'uccisione di qualcuno, ennesima dimostrazione di come le citazioni bibliche siano troppo spesso utilizzate a proprio uso e consumo attraverso la scelta di alcuni brani e l'omissione di veri e propri precetti.
La chiesa gestita dal pastore Anderson è da tempo indicata come un gruppo d'odio dal Southern Poverty Law Center ed Anderson pare vantarsene: «Io predico l'odio verso gli omosessuali -ha dichiarato in passato- e se odiare gli omosessuali rende la nostra chiesa un gruppo di odio, allora è ciò che siamo».
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