I cristiani che si dissociano da Maroni


«Nella storia della Chiesa [...] il modo di pensare e di predicare sulla famiglia è stato diverso da epoca a epoca. Non sono mai esistiti modelli naturali e immutabili che possano essere proposti e difesi comunque e dovunque. Ora è necessaria una svolta, le campagne sui "valori non negoziabili" devono finire, l'evangelizzazione deve percorrere altre strade». È quanto afferma un comunicato stampa diffuso dal gruppo cristiano Noi siamo Chiesa in relazione al convegno organizzato da Regione Lombardia.
Il diffondersi di tesi sempre integraliste ha dunque spinto i gruppi più progressisti ad alzare la voce e dissociarsi da chi vuole nascondere i propri pregiudizi dietro al cristianesimo. Tant'è che il gruppo non ha dubbi neppure al fatto che «le relazioni omosessuali, stabili e fortemente motivate, devono fare parte a pieno titolo di una società finalmente "normale"».
Riguardo al patrocinio della regione, il loro auspicio è cge «nel mondo cattolico non siano molti a considerare con benevolenza il convegno di sabato, senza essere consapevoli di quanti danni l'intreccio tra la Regione e i fondamentalismi cattolici ha già fatto in passato. I rischi ci sono anche adesso con la guida della Regione in mano a posizioni esplicitamente xenofobe che ora vogliono anche appropriarsi di quelle fondamentaliste sui temi eticamente sensibili».
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