La Nuova Bussola Quotidiana: «I sacerdoti incoraggiano le terapie per persone con problemi di omosessualità»


I gay sono malati e prove di questa tesi erano «già disponibili ben prima degli anni ottanta del secolo scorso secolo» ma sono state occultate dato che le «conclusioni della psicologia che sono una minaccia per l'agenda gay». A sostenerlo è la solita Nuova Bussola Quotidiana, da sempre in prima fila nell'alimentare l'odio omofobico grazie all'impunità che il suo dichiararsi cattolico gli conferisce.
In questo caso so fa riferimento alle tesi sostenute dallo psicologo Gerard van den Aardweg, presentato dal sito cattolico come come «una delle massime autorità mondiali in tema di omosessualità». Curiosamente non viene neppure lontanamente indicato come si tratti di un membro del comitato scientifico del Narth (il più grande centro internazionale per la "cura" dell'omosessualità) e come le sue teorie siano state ampiamente screditate dalla comunità scientifica e dagli organi di garanzia internazionali. Ma in fondo qui siamo dinnanzi ad una propaganda d'odio è non è certo il caso di perdere tempo a spiegare che in realtà si sta dando parola a chi difende terapie inutili e dannose che lo hanno portato ad arricchirsi in prima persona.
Tornando all'articolo, il sito sostiene che gli stati «pretendono di far riconoscere l'omosessualità come normale, naturale e immutabile, in tutto equivalente alla sessualità normale» ed è solo per questo che a livello internazionale si sta cerando di vietare le terapie dell'omosessualità. Errori vengono commessi anche dai cattolici, troppo inclini ad esagerare nella tolleranza verso i gay-malati attraverso «una compassione inopportuna» che «è in gran parte l'effetto di una propaganda che gli ha inculcato una certa immagine assolutamente irreale dell'omosessuale e dei rapporti omosessuali».
Il dito viene puntato anche contro il Catechismo della Chiesa Cattolica, accusato di essere rimasto «vittima della propaganda gay» nell'affermare che «un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate». Ma La Nuova Bussola Quotidiana pare non aver dubbi nel sostenere che i gay non siano il 10% della popolazione ma «al massimo 1 su 50 adulti». La puntualizzazione sull'età è indice di come si sottintende la loro teoria volta a sostenere che nessuno nasca gay e che la gente lo diventi a causa di una scelta personale o di una sorta di contagio. Da qui il loro monito nei confronti dell'edizione 1992 del Catechismo che avrebbe dovuto rivedere il punto 2358 ed affermare: «Le persone con tendenze omosessuali sono molte meno di quanto afferma la propaganda per la normalizzazione dell'omosessualità».
Dopo una serie di accuse si passa alla proposta: «Sacerdoti, vescovi e laici dovrebbe favorire e incoraggiare forme ragionate di consulenza e terapia per persone con problemi di omosessualità, come ha sempre promosso la ricerca e la cura di malattie, sofferenze e menomazioni. È un dovere di amore del prossimo».
Secondo la rivista, infatti, i gay soffrono di «inevitabili aspetti autodistruttivi dello stile di vita gay: promiscuità insaziabile, malattie veneree, depressioni, suicidi, drastica riduzione della durata della vita, dipendenza da stupefacenti e alcolici» tant'è che «i cattolici dovrebbero fare di più per conoscere meglio la situazione problematica di persone bene intenzionate affette da sentimenti omosessuali. Sono assediate da tutto un mondo che le esorta a vivere da gay. Con grande ingenuità certi sacerdoti e laici cattolici pensano che la soluzione sia "una relazione fedele": questa, in realtà, non è che il primo passo verso la promiscuità». Da qui un monito ai «prelati e intellettuali cattolici che non vogliono avere a che fare con piccole e coraggiose associazioni che vorrebbero prestare assistenza pratica e costruttiva ed eventualmente assistenza terapeutica, nonostante un clima politico e sociale che le reprime e rigetta».

Detto questo una considerazione viene spontanea: passi che alcuni cattolici rimpiangano i tempi dell'inquisizione, quando ogni diversità veniva costretta al silenzio attraverso la violenza, ma in tutto questo lo stato dov'è? E dov'è che viene assolto il dovere dello stato alla difesa di ogni cittadino? Qui siamo di fronte ad una rivista che si rivolge a genitori bigotti per sostenere che l'Oms e ogni altro organo scientifico riconosciuto dallo stato sita mentendo riguardo all'impossibilità di cambiare i loro figli, asserendo addirittura la presenza di fantomatici studi che varrebbero come prove inconfutabili della menzogna (peccato che poi non li si menzioni neppure). Di conto l'Ordine degli psicologi non ha dubbi sul fatto che le fantomatiche «terapie» promosse abbiano effetti negativi sulla salute di chi vi sottoponga, motivo per cui sarebbe nell'interesse del diritto fondamentale alla salute un'azione volta a chiedere conto di simili affermazioni, soprattutto a fronte di chi pubblica notizie simili con l'unico scopo di creare odio nei confronti degli omosessuali.
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