La Regione Lombardia offende la Memoria


È attraverso Facebook che l'assessore lombardo Cristina Cappellini, promotrice del convegno anti-gay in «difesa della famiglia», ad annunciare che il Consiglio regionale celebrerà la Giornata della Memoria ascoltando la testimonianza della superstite della Shoah Agata Herskovits Bauer. Nelle medesime ore Roberto Maroni ha ripubblicato un messaggio di Fabio Rolfi che, al grido di #‎imamgohome‬, afferma: «Oggi discutiamo ed approviamo legge regionale anti moschee».
Incredibile è che non si ravvisi una contraddizione. L'impressione è di essere di fronte ad un'istituzione che ritiene una mera formalità l'ascolto di una vittima di ideologie malate basate sui medesimi termini e sulle medesime rivendicazioni di ciò che si vuole approvare nella medesima seduta.
Il fascismo voleva «difendere» la razza dagli ebrei, la giunta regionale oggi vuole «difendere» le famiglie dai gay. Allo stesso modo la discussione di una norma dall'alto sapore di incostituzionalità (data la palese violazione dei diritti espressi nella carta fondamentale) volta a rivendicare la supremazia del cristianesimo su qualunque altra religione non è altro che un voler rivendicare la volontà di opprimere l'altro. Il tutto vantando una sorta di diritto di nascita che non è dissimile da quello che portò Mussolini ad ottenere quei consensi che oggi è la Lega a raccogliere da parte della porzione più intollerante della popolazione.
Ma se la Giornata della memoria deve ricordarci qualcosa, è che l'olocausto non è nato dal nulla ed è stato il frutto di una continua escalation di intolleranza. Per questo bisognerebbe fare attenzione ai sintomi per evitare di far finta di nulla sino a quando non sarà troppo tardi.
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