La Regione Lombardia usa l'Expo per sponsorizzare terapie riparative e convegni omofobi


A quanto pare l'Expo non è servito solo a dar vita ad una nuova tangentopoli ma la Regione Lombardia (già protagonista dell'approvazione di una mozione omofoba scritta dai Giuristi per la vita) intende utilizzare quel nome per condurre battaglie ideologiche contro il riconoscimento dei diritti civili di parte dei propri cittadini.
È infatti il logo dell'Expo ad apparire nel volantino di un convegno intitolato "Difendere la famiglia per difendere la comunità" che si svolgerà il prossimo 17 gennaio presso Palazzo Lombardia (sede della regione). Il tenore della conferenza appare facilmente intuibile dall'elenco degli invitati: a parlare saranno le Sentinelle in Piedi la Manif pour Tous, Mario Adinolfi, Padre Maurizio Botta, il direttore di Tempi Luigi Amicone, Alleanza Cattolica e alcuni sostenitori delle cosiddette "terapie riparative" (come la Obiettivo Chaire). Quest'ultima associazione sostiene di voler aiutare «giovani e meno giovani, feriti nella propria identità sessuale, in particolare per tendenze di natura omosessuale» attraverso la «ricerca delle cause (spirituali, psicologiche, culturali, storiche) che contribuiscono alla diffusione di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconoscibile dalla ragione rettamente formata», sostenendo pubblicamente che l'omosessualità sia una "malattia" da curare.
Dal punto di vista politico ci saranno i saluti iniziali dell'assessore regionale alla cultura, Cristina Cappellini, e i saluti finali del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e del primo firmatario della mozione che istituisce la "Festa della famiglia naturale basata sull'unione di un uomo e di una donna".
Non appena la notizia è stata lanciata da Gay.it, il presidente della Commissione Consiliare Expo del comune di Milano ha tuonato: «L'Expo non può e non deve essere associata a iniziative che promuovano una cultura superata in tutto il mondo occidentale [...] È sconcertante che, oltre che negare l' evidenza dei fatti e dell'evoluzione della società, ci si ostini a sostenere e propagandare tesi oscurantiste e omofobe. Il Consiglio Comunale oltre ad aver votato a favore del registro delle coppie di fatto, promuove una cultura che valorizza l'amore e il rispetto tra gli individui che compongono i più svariati e complessi nuclei famigliari [...] L'Expo, che si appresta ad essere la vetrina d'Italia e della nostra Città nel mondo, non può e non deve essere associata a iniziative che promuovano una cultura superata in tutto il mondo occidentale. Milano è una grande metropoli europea e questo lo si vede soprattutto rispettando e accogliendo le diversità».
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