Manifestazione contro il convegno omofobo: la questura nega l'accesso alla piazza della regione


Tutto è già pronto per la grande manifestazione di protesta per convegno pro-sentinelle organizzato da Regione Lombardia. Giunte però notizia che la questura di Milano ha negato il permesso a poter manifestare sotto il palazzo della regione, disponendo che la protesta organizzata dai Sentinelli di Milano (a cui hanno già aderito oltre 6mila persone) si tenga in Piazza Luigi Einaudi (metropolitana M2, fermata Gioia).
Si tratta di una piazzetta chiusa, priva di passaggio e a sei muniti di distanza dalla sede della conferenza. Inevitabile il malumore ha iniziato a serpeggiare su Facebook e c'è chi ha iniziato a domandarsi perché mai i gay debbano venire relegati in un ghetto. In assenza di una risposta ufficiale si può solo ricorrere alle illazioni: forse non si vuole dare visibilità alla protesta dato che anche numerosi media internazionali hanno chiesto un accrediti per la manifestazione, forse agli amidi di Adinolfi non hanno piacere a passare accanto ad un gay o forse si vuole rivendicare come il diritto di opinione debba valere solo per ci tesserati di Cl.
Fatto sta che una simile decisione rischia solo di creare inutili tensioni a fronte di persone che vogliono rivendicare il diritto a non essere considerate famiglie di serie b, sentendosi rispondere che non possono neppure avvicinarsi ad un suolo riservato alle sole famiglie privilegiate dalla giunta.

Intanto dalla propria pagina Facebook i Sentinelli precisano: «La vostra rabbia, che è anche la nostra, la vostra voglia di reagire, che è anche la nostra. Non saremmo nati per un semplice atto di testimonianza. Però non potete chiederci di diventare quello che non siamo e non abbiamo intenzione di diventare. I Sentinelli già alla loro prima uscita si sono ritagliati un abito, fatto di ironia e impegno, leggerezza e decisione. È questa la nostra cifra, sono questi i nostri confini. Per questo anche sabato non aspettatevi prove di forza, atti fuori dalle regole. Noi staremo nel posto che ci è stato assegnato, contiamo che lo facciate anche voi, perché tutti insieme saremo più forti e le nostre voci arriveranno oltre le mura di quell'orrendo convegno».
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